NASpI e Reddito Cittadinanza: chiarimenti su casi sospensione stipendi senza Green Pass
NASpI e Reddito Cittadinanza: chiarimenti su casi sospensione stipendi senza Green Pass

Contratto scuola e aumento stipendi per il personale docente e ATA: una questione messa un po’ in disparte negli ultimi mesi a motivo dell’emergenza sanitaria ma da affrontare con urgenza visto che il contratto collettivo nazionale del comparto istruzione e ricerca è scaduto nel 2018.

Contratto scuola e aumento stipendi: nuovi fondi nella bozza della Legge di Bilancio 2021

In merito al rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici, il quotidiano economico ‘Italia Oggi’ riporta la notizia dello stanziamento di 400 milioni di euro in più, quelli previsti nella bozza della Legge di Bilancio 2021 predisposta dal governo: questa cifra si va ad aggiungere alle risorse stanziate dall’articolo 1 comma 436, della legge 145/2018 ovvero 1.100 milioni di euro per l’anno 2019, 1.750 milioni di euro per l’anno 2020 e 3.375 milioni di euro annui a decorrere dal 2021. 

In buona sostanza, la somma a regime dovrebbe essere pari a 3775 milioni di euro. Tenendo presente il fatto che i dipendenti pubblici, secondo le rilevazioni Istat del 2018, sono 3.342.816, i fondi messi a disposizione permetterebbe un aumento retributivo medio pari a 1.129 euro annui per ciascun dipendente.

Aumento stipendi personale scuola: di quanto?

Occorre, però, considerare che si tratta di cifre lorde: in pratica, l’aumento di stipendio ‘reale’ ammonterebbe a circa 40-50 euro a testa, un importo già di per sé deficitario considerando che le retribuzioni stipendiali del personale scolastico sono ampiamente al di sotto della media. 

Come se non bastasse, bisogna anche tenere in considerazione il criterio che viene adottato per la distribuzione degli aumenti che, come sappiamo, è ben diverso: considerando che le retribuzioni della scuola sono le più basse del pubblico impiego, ad ogni rinnovo contrattuale il divario con gli altri comparti aumenta in maniera costante. Resta il fatto che il contratto collettivo nazionale del comparto istruzione e ricerca è scaduto dal 2018.