Concorso DSGA, lettera aperta al Presidente Mattarella

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato inviatoci da un gruppo di concorsisti del concorso DSGA per la Regione Lazio.

Concorso DSGA, indignazione per il mancato esito delle prove a distanza di un anno 

Il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi si considera generalmente come una figura chiave all’interno degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, per il corretto funzionamento ed organizzazione dei servizi amministrativo-contabili ed organizzativi. 

Il concorso per 2004 DSGA è stato bandito nella G.U. n. 102 del 28 dicembre 2018, è un concorso nazionale gestito dagli Uffici Scolastici Regionali, per il quale si è tuttavia venuta a creare una notevole ed ingiustificata disparità di trattamento tra i candidati delle diverse regioni. 

Ad oggi, infatti, circa 500 candidati attendono gli esiti delle prove scritte, svoltesi in data 5 e 6 novembre 2019: la regione Lazio risulta essere l’unica a non aver ancora provveduto alla pubblicazione dei risultati. Tale situazione, già particolarmente grave, risulta ulteriormente aggravata dalla totale mancanza di trasparenza dell’USR Lazio il quale, nonostante diversi solleciti, non ha mai fornito una comunicazione ufficiale sul motivo di tale grave ritardo, sulla previsione di una tempistica certa circa la conclusione dell’intera procedura, né tantomeno sulla pubblicazione dei risultati. 

Le misure approvate in Parlamento: efficaci ma non risolutive

In tema di concorso e reclutamento dei Direttori SGA, il Parlamento – in sede di conversione del “Decreto Agosto” (D.L. 104/2020 convertito in L. 126/2020, in vigore dal 14/10/2020) – ha approvato l’art. 32-ter con il quale si definisce, tra le varie misure, l’immissione in ruolo dei vincitori del concorso entro il 31/12/2020, con espresso riferimento alle Regioni (Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria e Toscana) nelle quali le procedure concorsuali non si sono concluse entro il 31/8/2020. 

Le decisioni assunte in sede parlamentare (e condivise dal Governo) costituiscono passi in avanti positivi ma non risolutivi: anche con le decisioni assunte su immissioni in ruolo entro il 31/12/2020, innalzamento della quota degli idonei al 50% e possibilità di assunzione in altre Regioni, i posti vacanti e disponibili restano rilevanti nel corrente a.s. 2020/2021 e sono destinati ad aumentare nei prossimi anni per effetto dei pensionamenti, che con il 1° settembre 2021 e 1° settembre 2022 potrebbero raggiungere un numero di unità prossimo a 1.000. 

Le Regioni citate stanno approfittando dell’opportunità che queste assunzioni avvengano entro il corrente anno solare, tutte tranne una: la Regione Lazio. 

Un ritardo ingiusto, inaccettabile, che ha generato disparità di trattamento

Si tratta di un ritardo inaccettabile, non rispettoso della normativa disciplinante i termini per la conclusione delle procedure concorsuali, infatti l’articolo 11, comma 5, del d.P.R. 487/1994 prevede che […le stesse devono concludersi entro sei mesi dalla data di effettuazione delle prove scritte…]. Ritardo provocato da complicazioni e lungaggini burocratiche non più giustificabili e che ha gettato i concorsisti del Lazio nello sconforto, costringendoli a subire ingiustamente questa lunghissima, snervante attesa. Il principio della celerità è un criterio fondante a cui devono ispirarsi tutte le amministrazioni pubbliche affinché stabiliscano nei propri regolamenti tempi puntuali per la conclusione delle procedure concorsuali. 

Colpa del Covid?

Assolutamente no, tutte le altre regioni infatti, pur nelle difficoltà legate alla pandemia, hanno già da tempo pubblicato gli esiti delle prove scritte e hanno provveduto o stanno provvedendo all’immissione in ruolo dei vincitori. Tra l’altro, una nota ministeriale relativa al DPCM del 03/11/2020, sospende la prosecuzione del concorso docenti e autorizza la regolare prosecuzione delle procedure del concorso per DSGA. 

“Con grande impegno, dedizione e fiducia – racconta Mario (nome di fantasia), uno dei 500 candidati – sono state affrontate dure selezioni del concorso a costo di grandi sacrifici personali e familiari. Alcuni, nel frattempo, lavorano in qualche modo ma c’è chi ci ha puntato tutto e non lavorando è afflitto e come se non bastasse, non ci sono i tempi tecnici per concludere la procedura entro il 31/12/2020, per cui le assunzioni slitteranno al 1° settembre 2021. Sarebbe doveroso dunque, per obblighi di trasparenza, che l’USR Lazio rendesse note le ragioni che hanno determinato un così rilevante ritardo nelle procedure concorsuali”. 

Di questa situazione incredibile e assurda, sotto ogni punto di vista, sono stati informati anche i competenti vertici amministrativi di Viale Trastevere che a tutt’oggi non hanno fatto sentire la loro voce. 
I concorsisti DSGA della Regione Lazio