Covid, nuovo Dpcm dal 3 dicembre: piano del governo per Natale

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Covid, nuovo Dpcm del governo Conte dal prossimo 3 dicembre 2020 con le nuove misure che accompagneranno gli italiani durante le festività natalizie. Secondo le ultime indiscrezioni pubblicate dal quotidiano ‘Il Corriere della Sera’ oggi, domenica 22 novembre 2020, il piano dell’esecutivo sarà piuttosto prudente. Vediamo cosa cambierà dal 3 dicembre con il nuovo decreto anti Covid.

Nuovo Dpcm governo Conte dal 3 dicembre: nessuna novità per la scuola

Nessuna novità per la scuola rispetto al decreto attualmente in vigore: per le scuole superiori rimarrà la didattica a distanza almeno fino al 7 gennaio 2021. Chiuse anche le università. 

Centri commerciali e negozi

L’orario dei negozi potrebbe essere prolungato fino alle 22 per evitare che si formino file agli ingressi. Non è da escludere possa decidere l’apertura dei centri commerciali nel fine settimana, a condizione, però, che venga rispettato lo scaglionamento agli ingressi. 

Bar e ristoranti

Nelle Regioni collocate nella zona gialla, l’esecutivo potrebbe concedere la riapertura di bar e ristoranti anche la sera, con un limite massimo di 4 persone al tavolo. Resta molto difficile l’ipotesi che il governo possa fare altre concessioni per il periodo delle festività.

Spostamenti

Uno dei nodi più difficili da sciogliere è quello che riguarda gli spostamenti. Se da una parte si vorrebbe dare la possibilità ai familiari di rivedersi per Natale, dall’altra si teme un aumento delle persone in viaggio e, di conseguenza, un’accelerazione nella circolazione del virus. Governo e Regioni starebbero studiando una soluzione che possa rappresentare un buon compromesso, evitando il ‘liberi tutti’ della scorsa estate. La sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, ha dichiarato che ‘soltanto in via eccezionale, se i dati lo permetteranno si potrà spostarsi da una regione a un’altra’. 

Zone rosse

Per permettere il passaggio di alcune Regioni in zona gialla, si potrebbe arrivare ad un accordo sulla ‘chiusura’ di alcune aree dove il numero di contagi è più alto e soprattutto dove le strutture sanitarie sono maggiormente in difficoltà. Nel verbale dell’ultima riunione della ‘cabina di regia’ del ministero della Salute, infatti, si legge: ‘Si ribadisce la centralità della valutazione regionale nella classificazione del rischio a livello sub-regionale e la declinazione in senso più stringente degli interventi di mitigazione su scala provinciale e locale’. Quindi, vere e proprie zone rosse con divieto di spostamento e chiusura di negozi e ristoranti.

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