La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ieri ha incontrato (in videoconferenza) i 14 sindaci delle città metropolitane per parlare di come potrebbe essere il rientro in classe in presenza degli studenti delle scuole superiori, sia che si pensi al 9 dicembre, la data ‘preferita’ dalla ministra, oppure al 7 gennaio dopo il periodo delle festività .
Riapertura scuole, Azzolina e il piano del Ministero dell’Istruzione
La ministra ha parlato di rientro ‘graduale’: gli studenti delle superiori (sono quasi tre milioni) non torneranno in classe tutti insieme. Come riporta ‘Il Corriere della Sera’ di oggi, giovedì 26 novembre 2020, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha parlato di possibile rientro degli studenti delle prime e delle quinte, che a giugno dovranno sostenere l’esame di maturità .
Il Ministero dell’Istruzione starebbe ragionando anche su un’altra ipotesi, quella di una percentuale massima di studenti (20-25-30 per cento): sarebbero poi i dirigenti scolastici a prendere una decisione su come organizzarsi.
Rientro in classe, i sindaci: ‘Solo se ci sono precise garanzie a tutela della salute’
Del resto, prima della chiusura, oltre un terzo delle scuole superiori consentiva l’accesso giornaliero solamente alla metà degli studenti. I sindaci, pur ribadendo la loro volontà nel collaborare con il Ministero dell’Istruzione, hanno ricordato come sia necessario, prima di tutto, sciogliere i nodi che hanno portato alla chiusura delle scuole. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella ha sottolineato come occorrano garanzie precise a tutela della salute. Del resto, anche il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, ha ammesso che la riapertura non possa essere ‘a rischio zero’, confermando, tuttavia, il suo parere favorevole al ritorno in classe il prima possibile.Â