Detrazioni spese alloggio docenti fuori sede, l'emendamento che non piace

Nelle scorse ore il sindacato Anief ha sintetizzato in un comunicato i ben 68 emendamenti presentati al Disegno di Legge di bilancio 2021, all’esame della Camera. Tra questi è elencato anche l’emendamento volto ad ottenere detrazioni sulle spese di alloggio del personale scolastico fuori sede, costretto a lavorare lontano dalla propria sede di residenza.

La proposta di modifica si inserisce nell’idea di riduzione della pressione fiscale e contributiva, attraverso appunto sovvenzioni e detrazioni. Un modo, dunque, per andare incontro a docenti e personale ATA lontani dalle proprie famiglie, aiutandoli nelle spese onerose che si ritrovano ad affrontare.

I dettagli

Questo emendamento era già stato richiesto sempre dallo stesso sindacato nel Decreto Cura Italia di marzo.

La detrazione richiesta da Anief sarebbe pari al 100% e, come ha affermato Marcello Pacifico, segretario del sindacato stesso, si tratterebbe di un’indispensabile forma di sostegno che andrebbe a compensare gli effetti del diffuso stato di emergenza, anche lavorativa.

“Le nostre richieste – ha affermato Pacifico – servono a compensare le grandi difficoltà in cui operano, a causa del perdurante stato emergenziale derivante dal Covid19, (…) sia i docenti che il personale scolastico che operano lontano dalla propria terra e dai propri affetti”.

I docenti ‘ingabbiati’ non ci stanno

L’emendamento in oggetto sta facendo discutere proprio i docenti fuori sede da anni. Questi ultimi infatti trovano inutile una tale proposta, considerando tra l’altro che la detrazione degli affitti, entro certi limiti di reddito, viene già operata.

Ciò che questi docenti chiedono invece a gran voce è la mobilità straordinaria interprovinciale. Solo così si sentirebbero davvero tutelati.