Pensioni personale scolastico
Pensioni personale scolastico: le richieste dell'Anief

A proposito delle pensioni personale scolastico, l’Anief torna a chiedere l’uscita anticipata per via degli elevati rischi a cui docenti e Ata sono esposti ogni giorno. Ecco cosa ha dichiarato il presidente Marcello Pacifico.

Pensioni personale scolastico: la richiesta dell’Anief

Oggi più che mai, è innegabile che il personale scolastico risulta essere esposto ad un livello di stress e di rischio biologico decisamente elevato.

Per questo motivo l’Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori) è tornata a chiedere per chi è impiegato nelle scuole l’uscita anticipata dal mondo del lavoro.

Di fatto, questa categoria di lavoratori dovrebbe essere considerata a tutti gli effetti tra le professionalità fragili.

Secondo quanto dichiarato dal presidente dell’Associazione Marcello Pacifico non si può più andare oltre: “il personale scolastico è esposto a problemi di salute e sicurezza troppo alti”.

Sarà ovviamente compito dei parlamentari affrontare il problema in questione e trovare una soluzione per tutelare un gruppo di lavoratori che non può aspettare i 70 anni per andare in pensione.

Le possibili soluzioni

Oltre ad avanzare la propria richiesta, l’Anief ha cercato di indicare una via da seguire per far fronte al problema.

Tra le ipotesi prese in considerazione vi è:

  • la proroga dell’Ape sociale che comprenda tutte le categorie scolastiche, in aggiunta alle tutele per i lavoratori fragili;
  • l’adozione della modalità di lavoro agile, ridefinendo, se necessario, i ruoli ricoperti;
  • la parità di trattamento del personale scolastico con i dipendenti del settore privato;
  • l’ampliamento dell’attuale finestra di pensione anticipata, prevista solo per le forze armate.

Così facendo, si andrebbe senza dubbi ad intervenire sul record negativo dell’età media dei lavoratori scolastici.

In Italia, infatti, ben il 58% dei docenti, tra elementari e superiori, ha più di 50 anni.

È chiaro, quindi, che l’Anief vuole porre l’accento una volta per tutte sul “diffuso e gravoso stress psicofisico” e sul “pesante gap generazionale tra personale scolastico e discenti”.