Riscatto laurea: quanti anni di contributi si possono ottenere?

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Nel conteggio dei contributi versati per accedere alla pensione è possibile considerare anche il riscatto laurea. In questo caso, quanti anni si possono richiedere ai fini pensionistici?

Riscatto laurea: come funziona

Per capire in che modo procedere con il riscatto della laurea, è bene sapere che i corsi universitari sono riscattabili nella misura in cui possono considerarsi conseguiti.

Pertanto, possiamo includere nell’elenco dei titoli riscattabili ai fini pensionistici:

  • i diplomi di laurea triennale;
  • il diploma di laurea magistrale o specialistica;
  • il diploma universitario triennale;
  • gli anni del dottorato di ricerca concluso;
  • i diplomi post-laurea per la specializzazione (solo se superano la durata di due anni).

Inoltre, stando a quanto specificato dall’Inps, anch’essa impegnata nella Riforma pensioni, è possibile riscattare più di un titolo, purché facciano tutti parte delle categorie sopraelencate.

Quanti e quali anni si possono riscattare

Fatte queste opportune precisazioni, non si possono senza dubbi riscattare:

  • gli anni ‘fuori corso’;
  • i periodi già coperti da una qualche forma di contribuzione, come nel caso degli studenti lavoratori;
  • tutti gli anni di studio, qualora non sia stato conseguito il titolo.

Si può, quindi, concludere che sono riscattabili tutti gli anni che costituiscono l’intera durata legale del percorso di studi.

Come anticipato, nel caso in cui uno studente vada ‘fuori corso’, non si potranno considerare nel conteggio tutti gli anni extra.

Quanto costa

Una volta appurato che il futuro pensionato presenta tutti i requisiti necessari per il riscatto della laurea, è necessario versare (in riferimento al 2020) 5.260 euro per ciascun anno di corso.

Una cifra considerevole che, però, può tornare utile se si considera la possibilità di deducibilità dell’importo. 

Ciò significa che il contribuente che richiede il riscatto degli anni universitari potrà includere la spesa nella successiva dichiarazione dei redditi.

Si può, dunque, dedurre che non a tutti conviene riscattare la propria laurea. Sicuramente, se si punta all’uscita anticipata dal mondo del lavoro con 42 anni e 10 mesi di contributi, il riscatto potrebbe essere la scelta migliore. Così come per le donne.

Al contrario, per chi aspira alla pensione di vecchiaia e per chi ha versato i primi contributi prima del 1996, tale procedura è fortemente sconsigliata.

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