Stipendi PA, botta e risposta Dadone-sindacati

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Stipendi e rinnovo contratto scuola, la ministra della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, ha parlato dello sciopero dei dipendenti pubblici proclamato da Cgil, Cisl e Uil. 

Dadone su aumento stipendi PA e sciopero sindacati

In un’intervista a ‘Radio anch’io’ si Radio 1 Rai, la ministra ha sottolineato le difficoltà, ‘visto l’anno particolare che abbiamo di fronte, di riuscire a reperire un incremento, quantomeno quello richiesto dai sindacati, rispetto allo stanziamento dei 400 milioni. Quello che possiamo fare noi, allo stato attuale per andare incontro a chi guadagna di meno è dire all’interno dei 400 milioni stanziati, che si aggiungono ai 3 miliardi e 200 milioni della manovra precedente, è che i 270 milioni dell’indice perequativo vengono destinati a chi guadagna di meno. Quindi diamo un po’ di più a chi guadagna di meno all’interno di quelle risorse. Per me se la questione si riassume soltanto in dare più risorse o non darle rispetto al fatto che si lamenti uno sciopero, trovo che sia riduttivo anche l’effetto dello sciopero stesso’, ha dichiarato ancora la ministra Dadone.
‘Per me – aggiunge la ministra – il punto dovrebbe essere sulla valorizzazione del personale. Io dico che se riusciamo a reperire delle risorse ulteriori, dei risparmi del lavoro agile per valorizzare chi ha prodotto, su questo con me troveranno sempre un confronto, se il punto è discutere su come dare premi a chi lavora bene, se la discussione è solo soldi sì, se no sciopero, secondo me è riduttiva e anche del lavoro impressionante che ha fatto la pa in un momento davvero complesso lavorando da remoto con gli strumenti che c’erano a disposizione’.

Sindacati: ‘Il messaggio della ministra Dadone è chiaro, il governo sta dicendo no alle richieste dei lavoratori’

La reazione dei sindacati non si è fatta attendere. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa hanno risposto così: ‘La ministra Dadone non comprende la gravità delle sue affermazioni. Riguardo alle sue dichiarazioni rimarchiamo che ‘dei 400 milioni in più, 270 a chi guadagna meno’, è già così per effetto delle scelte che i sindacati hanno fatto nella tornata precedente, introducendo l’elemento perequativo. Lei non se ne era minimamente preoccupata e se non avessimo proclamato lo sciopero anche quelle risorse sarebbero state sottratte dalle buste paga attuali di tutti i dipendenti pubblici. Rispetto alla convocazione – prosegue la nota – ricordiamo alla ministra che la responsabilità dello sciopero è di chi non ha trovato tempo dal 20 ottobre, giorno della proclamazione dello stato di agitazione, per incontrare i sindacati. Convocarci per il 10, quando c’erano molti giorni per avviare il confronto prima, è stata una sua scelta.
A noi appare evidente che il messaggio che sta dando la ministra è chiaro: su stabilizzazioni precari, piano straordinario di assunzioni, sicurezza dei lavoratori e riforma innovativa del sistema di contrattazione, il Governo sta dicendo no alle richieste dei lavoratori.’
I sindacati parlano di motivi ‘inaccettabili. Ascolteremo cosa avrà da dire domani ma è singolare che scelga di dichiarare prima alla stampa ciò che continua a non voler affrontare al tavolo di confronto’.

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