Spostamenti a Natale, governo spaccato: ecco le due ipotesi

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Spostamenti a Natale, il governo si spacca sul lockdown in tutta Italia nei giorni ‘clou’ riguardanti le festività di Natale, ovvero 25 e 26 dicembre e 1° gennaio. Il suggerimento del Comitato tecnico scientifico sarebbe quello di seguire le indicazioni riguardanti le zone rosse, ma dando ai cittadini più possibilità di spostamento rispetto alla chiusura totale della primavera scorsa. Ma i ministri di Giuseppe Conte si sono divisi: c’è chi vuole accelerare e chi, invece, frena. Persino il Partito democratico non appare unito nelle vedute. 

Spostamenti a Natale, governo diviso

La mozione depositata in Senato sugli spostamenti tra comuni, come riporta il ‘Corriere della Sera’ di oggi, martedì 15 dicembre 2020, impegna il governo a ‘consentire la possibilità per gli affetti più stretti di ricongiungersi nelle giornate del 25, 26 dicembre e 1 gennaio‘, ma la proposta non  trova d’accordo i ministri rigoristi del Pd, Dario Franceschini e Francesco Boccia. Oggi, martedì 15 dicembre, è in programma una nuova riunione degli esperti del Cts: poi toccherà al governo sciogliere gli ultimi dubbi sulla delicatissima questione e decidere quali sacrifici chiedere ai cittadini durante le festività. I 12mila nuovi contagiati portano i ministri Speranza, Boccia e Franceschini verso il lockdown totale, un giudizio sostenuto anche dal commissario Domenico Arcuri. La ministra Teresa Bellanova, capo delegazione di Italia viva, si è opposta: ‘Non possiamo sempre cambiare posizione, come i gamberi. E non possiamo prendere misure che fanno saltare i conti economici, come la chiusura dei ristoranti a Natale. Perché li abbiamo fatti aprire? Ora hanno comprato la merce e li chiudiamo?’. 

Le due ipotesi possibili

Sono due gli scenari possibili, come riporta il ‘Corriere’. Il primo riguarda la decisione di far diventare l’Italia una grande zona arancione, con la chiusura di bar e ristoranti, limitazioni negli spostamenti ma negozi aperti; il secondo scenario è quello più duro, una zona rossa nazionale. Qui ci troveremmo di fronte a un nuovo lockdown generale, sul modello attuato la scorsa primavera, quando era consentito lasciare la propria abitazione solo per urgenze, necessità e salute, compilando l’autocertificazione. Il blocco totale è il punto chiave dello scontro all’interno del governo. La curva dei contagi sta scendendo ma si teme la terza ondata a gennaio con la riapertura delle scuole e la ripresa delle attività dopo le vacanze di Natale.

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