Concorsi docenti di religione: scontro tra i vescovi

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Nel prossimo futuro, Covid permettendo, dovrebbero essere espletati tutti i concorsi scuola annunciati negli scorsi mesi dal ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. C’è però una novità. Dopo 17 anni di stop è stato anche annunciato il concorso per i docenti di religione. Un aggiornamento inaspettato, probabilmente, poiché ha generato non poche polemiche tra i vescovi.

Concorsi scuola: il futuro dei docenti di religione

L’annuncio del concorso riservato agli insegnanti di religione ha generato polemiche tra precari e governo, ma anche tra docenti e vescovi. La novità sembra aver creato una grave frattura anche all’interno della Cei. Tutto è iniziato quando c’è stata l’intesa tra il cardinale Bassetti e Lucia Azzolina. Dopo di ciò è stato ufficializzato il concorso ordinario per docenti di religione. Grazie a esso potranno essere riempite diverse cattedre vacanti di religione nei prossimi tre anni. Ci sono tuttavia molti docenti di religione, precari, che esercitano da molti anni tale professione. Costoro non hanno mai ricevuto alcuna stabilizzazione professionale. Tale situazione è la causa principale del malcontento comune.

Mancano corsie preferenziali

Nel caso di docenti precari di altre materie sono state previste nel corso degli anni diverse corsie preferenziali. Questo non è accaduto nel caso degli insegnanti di religione, nei cui confronti è stata riservata solamente una quota di posti disponibili, che sarà possibile occupare a patto che si superi un regolare concorso ordinario.

Un concorso ‘meritocratico’

Quello previsto per i docenti di religione non sarà una semplice selezione per soli titoli, sia chiaro, ma un concorso “meritocratico” con tanto di prova scritta. I docenti precari contestano la decisione affermando che per poter insegnare in passato abbiano già dovuto affrontare una selezione rigorosa officiata, secondo gli accordi normativi, dagli stessi vescovi.

Tuttavia, la selezione in questione resta, sempre secondo la legge, sotto il controllo statale e il governo può tranquillamente revocarla, nel caso di segnalazione da parte dei dirigenti scolastici. I precari di religione hanno chiesto di ottenere un concorso “non selettivo”. Un metodo che il Corriere della sera definisce “una contraddizione in termini dal punto di vista logico” e “un’aberrazione dal punto di vista giuridico”.

Concorsi scuola sostegno, novità per gli specializzati

Il governo ha riformulato un emendamento proposto in origine dal Movimento 5 stelle. Esso dispone un concorso riservato agli insegnanti specializzati con aggiornamento biennale delle graduatorie. Forse è la volta buona. La procedura straordinaria potrebbe essere emendata a breve. Nel testo dell’emendamento si può leggere: “Il Ministero dell’istruzione è autorizzato a bandire in deroga alle ordinarie procedure autorizzatorie di cui all’articolo 39, commi 3 e 3-bis, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, che rimangono ferme per le successive immissioni in ruolo, procedure selettive, su base regionale, finalizzate all’accesso in ruolo su posto di sostegno dei soggetti in possesso del relativo titolo di specializzazione conseguito ai sensi della normativa vigente. La validità dei titoli conseguiti all’estero è subordinata alla piena validità del titolo nei paesi ove è stato conseguito e al riconoscimento in Italia ai sensi della normativa vigente“.

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