Riforma pensioni 2021
Riforma pensioni 2021: il punto della situazione sulle pensioni anticipate

Anche se le notizie non sempre sono all’ordine del giorno, il dibattito sulla Riforma pensioni 2021 prosegue. Ma come si sta evolvendo la situazione nell’ultimo periodo? Cosa sta accadendo, in particolare, a proposito delle pensioni anticipate? Facciamo il punto della situazione.

Riforma pensioni: cosa sta accadendo nell’ultimo periodo

Nonostante il dilagare della pandemia abbia rallentato i lavori in corso in vista della prossima Riforma pensioni, il rinnovamento del sistema previdenziale italiano sta progressivamente prendendo forma.

Come sappiamo nell’ultimo periodo, il confronto tra Governo e sindacati si è concentrato soprattutto sulla proroga dell’Ape sociale e di Opzione Donna.

Tematiche cui si aggiungono lo slittamento del ritorno alla rivalutazione piena degli assegni almeno fino al 2023 e l’ampliamento dei contratti di espansione, finalizzati al ricambio generazionale nel mondo del lavoro.

Per il resto, però, la situazione sembra essere ‘bloccata’ e rimarrà così probabilmente fino all’inizio del 2021, con l’avvicinarsi della scadenza di Quota 100.

Cosa succederà l’anno prossimo?

L’ipotesi è che tra il 2021 e il 2022 il Governo e sindacati accelerino i lavori a proposito della Riforma pensioni, in quanto alla fine dell’anno prossimo Quota 100 cadrà in disuso.

Per questo motivo è probabile che il dibattito si concentrerà soprattutto sulla questione delle pensioni anticipate. In questo modo, sarà possibile offrire un’alternativa alla pensione di vecchiaia ai lavoratori prossimi al pensionamento.

È, quindi, probabile che nel corso dei prossimi mesi verrà fissata per il prepensionamento una soglia anagrafica più bassa rispetto ai 67 anni.

Ovviamente, per beneficiare della misura, sarà necessario raggiungere determinati requisiti.

Per quanto riguarda, invece, Quota 41 si allontana sempre di più l’ipotesi di ampliare la platea di riferimento a tutte le categorie professionali.

Al momento, infatti, la via più accreditata continua ad essere quella proposta dal Presidente Inps, Pasquale Tridico che vorrebbe una differenziazione dell’età pensionabile in base all’attività svolta.