Riapertura delle scuole dal prossimo 7 gennaio 2021, con la didattica in presenza almeno al 50%. È stato raggiunto l’accordo tra il governo e gli enti locali. Il premier Giuseppe Conte ha commentato: ‘Auspico flessibilità sugli orari di ingresso, scuola per scuola, paese per paese’ mentre la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha sottolineato la sua felicità per il raggiungimento dell’intesa.
Riapertura scuole, accordo governo-Regioni: ecco come si rientrerà in classe in presenza a gennaio
Si ricomincerà gradualmente dal 7 gennaio, sempre che la situazione epidemiologica lo permetta, e poi nel nuovo Dpcm che entrerà in vigore dal prossimo 15 gennaio si dovrebbe prevedere un aumento della didattica in presenza al 70- 75%, se tutto sarà andato per il verso giusto.
Previsto l’aumento di bus e mezzi pubblici nei momenti di ingresso e uscita da scuola (le Regioni otterranno dei fondi extra dal governo) oltre a scaglionamenti negli orari. Prevista, inoltre, una corsia preferenziale per i tamponi e il tracciamento dei contagi tra gli studenti, con l’appoggio anche dei militari qualora dovesse servire.
Ingressi scaglionati, lezioni prolungate al pomeriggio
Entro lunedì prossimo, i tavoli provinciali convocati dai prefetti saranno chiamati a chiudere i lavori: si dovranno dare, infatti, le indicazioni, area per area, in merito allo scaglionamento degli orari. A questo proposito, si parla di due turni, quasi ovunque per quanto riguarda le grandi città: uno prima delle 8 e uno tra le 9.30 e le 10, con scuola al sabato e lezioni allungate nel pomeriggio, oltre, come detto, al potenziamento delle linee di bus e treni.
L’incognita principale, comunque, resta l’andamento della curva dei contagi: il ministero della Salute la valuterà con attenzione a fine anno soprattutto per evitare il rischio di riaprire per poi essere costretti a richiudere immediatamente. Nelle linee guida firmate ieri, questo rischio viene considerato come un’eventualità remota.