Cattedra e registro
Cattedra e registro

Riapertura scuola dal 7 gennaio, un rientro in classe fortemente voluto dalla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, con il raggiungimento dell’accordo con le Regioni: un rientro in classe, però, condizionato dalla riduzione al 50 per cento della percentuale della popolazione scolastica che farà ritorno sui banchi in presenza. Questa percentuale, poi, potrà aumentare sempre che la curva dei contagi restituisca dati incoraggianti.

Rientro in classe, Anief: ‘Si sta procedendo in modo sperimentale’

Il presidente Anief, Marcello Pacifico, ha commentato l’accordo della Conferenza Unificata Stato-Regioni: ‘Sul rientro in classe devono certamente essere le scuole autonome a decidere – ha dichiarato Pacifico – in concerto con le autorità sanitarie sulla base sui dati epidemiologici, ma solo dopo un’accurata indagine di tutta la popolazione studentesca e del personale. I cambiamenti continui sulle percentuali di studenti dimostrano che si sta procedendo in modo sperimentale, decisamente empirico, su un contesto complicato, con il numero dei contagi mutevole e le variabili per agevolare la prevenzione complicate da coordinare.’

Pacifico su riapertura scuole: ‘Servono certezze derivanti da uno screening sul personale e sugli studenti’

‘Quello che serve per ripartire – sottolinea il presidente Anief – sono le certezze derivanti da uno screening sul personale e sugli studenti. Altrimenti rischiamo di ritrovarci ogni settimana con disposizioni sempre diverse. Cambiare le percentuali significa anche che ora le scuole dovranno riformulare il loro piano orario settimanale da adottare al rientro, dopo averlo fatto approvare solo qualche giorno fa dagli organi collegiali giusto prima delle festività natalizie. E non è detto che gli orari scaglionati e i doppi turni, che molte prefetture stanno chiedendo da adottare, siano attuabili in tutte le scuole superiori’.