Riapertura scuole, il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha rilasciato un’intervista al ‘Corriere della Sera‘ di oggi, mercoledì 30 dicembre 2020. Naturalmente, tra i temi trattati quello del rientro in classe in presenza per gli studenti delle scuole superiori.
Rientro a scuola, Boccia: ‘La scuola va riaperta ma valutiamo la realtà’
‘L’obiettivo del governo – ha ribadito Boccia – è di riportare in presenza la scuola seguendo le indicazioni del ministero della Salute per la massima sicurezza sanitaria con la gradualità delle presenze, con ingressi scaglionati e le altre misure di prevenzione concordate tra Miur, Regioni ed enti locali.’
Cosa succederà qualora i contagi dovessero risalire? ‘Quando sale l’emergenza sanitaria bisogna intervenire con determinazione e velocità – ha dichiarato Boccia al ‘Corriere della Sera’. Questo non significa non essere organizzati – e per la scuola lo siamo – ma adeguarsi alla realtà. In Italia si preferisce la narrazione sulla disorganizzazione, in Europa si guarda alla realtà. Serve il massimo rigore nei primi 3 mesi dell’anno’.
Boccia: ‘Intesa con Regioni serve ad evitare che ognuno faccia per conto suo’
La situazione contagi, però, presenta, come è noto, sostanziali differenze da Regione a Regione. ‘Faremo di tutto per tenere le scuole aperte – ha ripetuto Boccia al ‘Corriere della Sera’ – le fasce in vigore ora restano tali fino al 15 gennaio. Dopo ci ragioneremo, anche sulla base della campagna di vaccinazione. Ma le misure sono valide su tutto il territorio a meno che la situazione sanitaria locale giustifichi misure più restrittive. L’intesa con le Regioni serve ad evitare che ognuno faccia per conto suo‘.