'Azzolina: il più incapace, inadeguato, Ministro dell'Istruzione della storia'
'Azzolina: il più incapace, inadeguato, Ministro dell'Istruzione della storia'

Al termine del proprio mandato quinquennale, il CSPI (Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione) ha inviato una lettera al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. Nella missiva, il CSPI sottopone all’attenzione della pentastellata alcune richieste tra cui che venga data al personale scolastico la priorità per il vaccino. Inoltre, nella lettera ci si augura che, nonostante le criticità, un sereno ritorno alla didattica in presenza prevista, lo ricordiamo, per il 7 gennaio prossimo.

Cosa chiede il CSPI?

Il CSPI ha richiesto all’interno della lettera indirizzata a Lucia Azzolina l’attivazione di alcune misure sanitarie e organizzative da parte dei soggetti competenti:

  • Potenziamento dei dispositivi di sicurezza, dei controlli sanitari e del tracciamento dei contagi tramite l’uso di tamponi rapidi e di una corsia preferenziale per tutte le componenti scolastiche;
  • Priorità anche per il personale scolastico nella campagna vaccinale;
  • Potenziamento di servizi e trasporti, con tanto di coordinamento a livello territoriale con l’orario di funzionamento dei vari istituti, nel rispetto delle decisioni garantite dall’autonomia scolastica;
  • Interventi di natura amministrativa al fine di garantire l’applicazione degli aspetti ordinamentali e che pianifichino per tempo aspetti importanti dell’anno scolastico, come ad esempio esami di stato, requisiti per la validità dell’anno scolastico, “monte ore” e, inoltre, risorse e modalità per il “recupero”.

Sasso si lamenta di Azzolina: ‘Non giochi sulla pelle di studenti e prof’

Il deputato della Lega Rossano Sasso, componente della commissione Cultura alla Camera, si è nuovamente lamentato dell’operato di Lucia Azzolina. Sasso ha rilasciato le seguenti dichiarazioni riportate da Adnkronos e Libero: “A 5 giorni dalla ripresa delle attività didattiche, in uno scenario pandemico purtroppo ancora poco rassicurante, ci chiediamo su quali basi il ministro Azzolina abbia fondato la sua granitica certezza in merito alla riapertura in presenza delle scuole. Non può farlo sulla base dei dati sui contagi, visto che non sappiamo quale sarà la curva al 7 gennaio, non può farlo sulla base di interventi e migliorie apportate alle nostre scuole o ai trasporti pubblici, perché non è stato fatto nulla o quasi”.

Rossano Sasso ha poi aggiunto: “La Lega ha da tempo chiesto 3 cose fondamentali, per poter garantire maggiore sicurezza a scuola: ridurre il numero di alunni per classe per garantire effettivo distanziamento ed eliminare le classi pollaio; dotare le scuole di impianti di ventilazione meccanica ed aerazione, ai fini del contrasto alla diffusione del virus per via aerosol; ed infine prevedere ogni 15 giorni l’esecuzione di test antigenici rapidi per studenti e lavoratori, mediante istituzione di un presidio sanitario fisso in ogni scuola. Se si ha la volontà di affrontare seriamente la situazione noi ci siamo. La Azzolina non può rischiare sulla pelle e sulla salute di studenti e professori”.

I presidi del Lazio: le scuole il 7 gennaio potrebbero non riaprire

Alcune associazioni di presidi, in vista della riapertura degli istituti fra pochi giorni, lamentano la crescita dei dati, il mancato coinvolgimento ai tavoli istituzionali, nonché la mancanza di un piano trasporti. Chiedono pertanto che il ritorno alle lezioni in presenza venga slittato. Il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli ha affermato tramite alcune dichiarazioni riportate da Rainews.it che le entrate scaglionate “non rispettano i ritmi di apprendimento degli studenti” e poi ancora: “Che si torni a scuola in presenza al 50% il 7 gennaio non lo metto in dubbio, ma il punto è ripartire con una soluzione funzionale ed efficace”.

Il presidente dell’Associazione nazionale presidi per il Lazio Rusconi ha invece detto, tramite dichiarazioni riportate anche in questo caso da Rainews.it: “Le scuole nel Lazio non riapriranno se le istituzioni che si interessano di trasporti, sanità e ordine pubblico non garantiranno quanto di loro competenza”.