Cosa succederà alla Riforma pensioni in caso di una crisi di Governo? Che fine farà l’ipotesi di sostituire Quota 100 con Quota 102? Ecco quali sono i possibili scenari.
Riforma pensioni e crisi di Governo: gli scenari possibili
L’addio di Italia Viva alla maggioranza potrebbe rappresentare un freno per la prossima riforma previdenziale.
In particolare, la crisi di Governo potrebbe rimettere in discussione l’ipotesi di una probabile sostituzione di Quota 100 con Quota 102.
È chiaro che nel caso in cui tutto ciò dovesse verificarsi, si spianerebbe la strada per il tanto temuto effetto scalone.
Infatti, con la scadenza di Quota 100 che permette l’uscita dal mondo del lavoro a 62 anni e 38 di contributi, il rischio è quello di dover aspettare la soglia della pensione di vecchiaia. Vale a dire i 67 anni di età, 5 in più rispetto al limite anagrafico imposto con l’anticipo pensionistico.
Perché la riforma previdenziale potrebbe essere messa in stand by
Ma perché la Riforma pensioni potrebbe essere messa in stand by?
Tra le cause che farebbero slittare la revisione del sistema previdenziale vi sarebbero innanzitutto:
- la possibile crisi di Governo;
- l’attuale emergenza sanitaria in corso.
Nel primo caso la Riforma e la possibile introduzione di Quota 102 potrebbero andare incontro ad una fase di stallo, in quanto è l’attuale esecutivo che “si è impegnato a varare una nuova riforma del sistema previdenziale“.
Nel secondo invece, come già sappiamo, la pandemia ha influito pesantemente sulla formulazione della nuova legge di bilancio, in cui in origine avrebbe dovuto esserci maggiore spazio per il fronte pensioni.
L’emergenza sanitaria ha, però, determinato un ribaltamento dei ruoli con la predominanza di misure a sostegno dell’economia segnata dal virus.
Ad ogni modo, ciò che è certo è che nel corso dei prossimi mesi il dibattito tra Governo e sindacati a proposito di questi temi dovrà necessariamente proseguire. Probabilmente, però, con un ulteriore ritardo sulla tabella di marcia.