Crisi governo, Conte prepara le prossime mosse: ecco i possibili scenari
Crisi governo, Conte prepara le prossime mosse: ecco i possibili scenari

Crisi di governo, il premier Giuseppe Conte ha incassato, a stento, la fiducia del Senato ma quei 156 voti rappresentano una maggioranza risicata, che rispecchia una situazione politica alquanto precaria. Cosa succederà adesso? Ecco i possibili scenari.

Il premier Conte, con tutta probabilità, si presenterà già oggi al Quirinale per un colloquio con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: il Presidente del Consiglio informerà ufficialmente il Capo dello Stato sulle sue intenzioni. 

Crisi di governo: Conte-ter o rimpasto?

È molto probabile che Mattarella possa far notare a Conte la debolezza strutturale del suo governo, come sostiene Marzio Breda sul ‘Corriere della Sera’. Il premier dovrà trovare in fretta almeno 5 o 6 ‘costruttori’: Conte è fiducioso sui numeri anche se, in seno al Pd, c’è chi auspica una ricomposizione con Italia Viva. Conte, invece, ritiene che il governo, con orgoglio, debba voltare pagina, lasciandosi alle spalle Renzi. 

Il probabile scenario sarà quello del rimpasto, queste sarebbero le intenzioni del Presidente del Consiglio: l’alternativa, un Conte-Ter. Con il rimpasto, Conte sostituirebbe le ministre dimissionarie di Italia Viva e il sottosegretario Scalfarotto, con l’intenzione di incassare una nuova fiducia dal Parlamento, possibilmente entro fine mese. Un Conte-Ter, invece, sarebbe molto più complicato in quanto bisognerebbe parlare con i partiti e diversi tasselli del governo potrebbero essere rimessi in discussione. 

Renzi: ‘Conte non ha i numeri’

La strada del Conte-Ter, però, non è affatto da scartare: per di più Matteo Renzi rischia di perdere altri senatori dopo l’approdo nella maggioranza di Riccardo Nencini. In ogni caso il leader di Italia Viva ha già chiuso il governo Conte-bis: ‘C’è stato un calcio mercato lunghissimo e alla fine numeri decisamente deludenti. – ha dichiarato l’ex premier da Bruno Vespa – Un Paese in crisi non si governa con questi numeri. Noi siamo assolutamente disposti a discutere di tutto, tranne che con la destra. Anche di un governo di unità nazionale…ci sono tante possibilità ma Conte pensa più alla poltrona che al Paese. Non hanno i numeri nelle Commissioni. Non ho più il vincolo di maggioranza, non devo più votare per Bonafede. Questo suk non è un suk che viene fatto su un’idea ma una cosa è sicura: questo governo non ha la maggioranza in Senato. Conte è un uomo che rimane alla sua poltrona indipendentemente dalle idee. Oggi dovevano asfaltarci ma non hanno la maggioranza. Da oggi saremo opposizione? Mi sembra evidente. Il presidente del Consiglio ha scelto di costituire un’altra maggioranza, non ci vuole con sé’. 


La possibilità di un nuovo premier non viene neppure scartata: si fanno i nomi di Marta Cartabia e Mario Draghi ma il premier Conte non ha alcuna intenzione di rassegnare le dimissioni.