Nel corso del 2020 si è assistito ad un vero e proprio boom delle pensioni di vecchiaia. A calare sono state, invece, quelle anticipate. Ma quali sono le ragioni di questa tendenza?
Boom pensioni di vecchiaia: i dati Inps
Stando ai dati raccolti dall’Inps, l’Istituto nazionale di previdenza sociale, nel corso del 2020 si è registrato un vero e proprio boom delle pensioni di vecchiaia.
Nel concreto i numeri indicano un aumento del 62,94% rispetto a quanto registrato nel 2019.
L’Inps ha spiegato che il fenomeno sembra essere collegato all’incremento dell’età a 67 anni. In particolare, pare proprio che nel 2020 siano stati numerosissimi i lavoratori che hanno raggiunto tale requisito.
Ad ogni modo, oltre a questa tendenza, l’Istituto ha anche evidenziato che nell’anno appena trascorso sono risultati in aumento gli assegni sociali e in diminuzione le pensioni anticipate, risultate in calo del 7,41% rispetto al 2019.
Importi pensionistici e categorie di lavoratori
Dal punto di vista delle categorie di lavoratori, l’Inps nel 2020 ha erogato 339.716 pensioni tra i dipendenti del settore privato, con un assegno dal valore medio di 1.345 euro.
Nel caso dei dipendenti pubblici, invece, le pensioni liquidate sono state 150.053, con un assegno medio di 1.998 euro.
Infine, per autonomi e parasubordinati i dati indicano 237.688 pensioni, erogate con un assegno medio di 847 euro.