Crisi di governo, nuove incertezze sul futuro della scuola, in modo particolare su chi sarà il ministro dell’Istruzione nel nuovo governo che dovrebbe nascere nei prossimi giorni. A questo proposito, la senatrice del Movimento 5 Stelle, Bianca Laura Granato, ha sferrato un duro attacco nei confronti del Partito democratico e Italia Viva.
Crisi di governo e scuola, Granato: ‘Siamo sempre stati considerati degli intrusi’
‘Oggi finalmente i ragazzi delle superiori hanno ripreso la didattica in presenza – ha esordito la senatrice del M5S – PD e Italia Viva, prima di puntare il dito, ricordino cos’hanno fatto alla scuola italiana.
Grazie alla Ministra Azzolina che non ha mai mollato, nonostante sia stata messa a dura prova dall’anarchia istituzionale innescata ad orologeria dai presidenti di Regione anche del Partito Democratico, i ragazzi delle superiori hanno ripreso la frequenza almeno al 50%.
Purtroppo per il Movimento 5 Stelle la strada all’interno del Ministero dell’Istruzione è stata tutta in salita. Siamo sempre stati considerati degli “intrusi” in quello che viene ritenuto dai piddini un loro feudo.
Tutti i provvedimenti e gli emendamenti politici ci sono stati preclusi, ostacolati con ogni mezzo.’
Granato: ‘PD e IV ricordino cos’hanno fatto alla scuola italiana prima di puntarci il dito contro’
‘Sinceramente – prosegue la Granato – preferirei tornarmene a casa se sapessi che Lucia, dopo solo un anno di ministero di cui 10 mesi trascorsi in Pandemia tra impedimenti strumentali e lotte infinite, fosse sostituita da un esponente del PD o IV.’
‘Mi spiace, non ci sto a farmi dare i voti da Renzi sulla scuola’
‘Mi spiace, io non ci sto – tuona la senatrice – Non ci sto a farmi dare i voti da Renzi sulla scuola, non ci sto a sentire rinfacciare a Lucia cose che le è stato letteralmente impedito di fare con slealtà e vigliaccheria.
Staremo a vedere come si chiude questa partita, ma la mia fiducia al prossimo governo sarà un atto ben ponderato, dettato da ciò che finirà nell’agenda di governo e dai ministri più o meno degni che saranno proposti per i dicasteri.’