Scuola Informa ha raggiunto telefonicamente Marcello Pacifico, presidente Anief da sempre vicino ai precari, per un commento a caldo sulle ultime dichiarazioni di Mario Draghi legate alla scuola.
Docenti in cattedra a settembre, Pacifico: assumere entro luglio
D: Presidente Pacifico, Mario Draghi ha detto di volere più docenti e di volerli tutti in cattedra per settembre. Lei che con il precariato ha dimestichezza, quale suggerimento gli darebbe? Quali sono i primi passi da fare per ottenere questo risultato?
“La prima cosa da fare è completare tutte le assunzioni in ruolo entro il mese di luglio. Poi è necessario pensare fin da ora ad un concorso per titoli per il personale precario con 36 mesi di servizio e contestualmente, fin da ora, andare a revisionare tutti gli organici su posti realmente vacanti, senza titolare, al fine di attuare un piano straordinario di 200mila immissioni in ruolo entro il mese di luglio, così da avere il primo settembre tutti gli insegnanti in cattedra.
Questo perché il mese di agosto, dovrà essere impegnato soltanto per quelle supplenze residuali, che ad oggi sono un terzo delle supplenze al termine delle attività didattiche e annuali utilizzate dallo Stato.”
Il prossimo ministro dell’Istruzione
D: In un nostro recente sondaggio, molti docenti hanno affermato di volere un tecnico come nuovo Ministro dell’istruzione. Lei pensa che sia questa la figura adatta a ricoprire il ruolo?
“Il problema della scuola non è avere un Ministro tecnico, ma avere una volontà politica che metta la scuola al centro di un processo di investimento per la crescita del Paese, e non di risparmio per la spesa pubblica.
Purtroppo la scuola, negli ultimi 12 anni, è stata sempre vista come luogo per poter far quadrare i conti del Bilancio, con numerosi tagli. Nell’ultimo anno la tendenza era cambiata. Il Governo uscente aveva riconosciuto, anche con i soldi destinati nel Recovery Plan, la giusta attenzione da dare alla scuola. Ora ci aspettiamo che nel nuovo Governo ci sia la volontà politica di portare avanti questo percorso.”
Le priorità
D: Quali dovrebbero essere le prime voci della lista di priorità del prossimo Ministro?
“Il percorso non può non partire da organici, classi pollaio e personale da stabilizzare.
Il primo male della scuola italiana è la precarietà, così come dell’università italiana e degli Enti di Ricerca. Bisogna aggredire questa precarietà. Collegato a questo è la definizione della pianta organica che ad oggi porta ad un utilizzo eccessivo del precariato.
Serve una rivisitazione di questi organici, per garantire sicurezza e apprendimento ai nostri studenti. Non più Atenei e scuole autonome date in base ad un numero fisso tra docenti e studenti, ma un abbassamento di questa asticella. Serve un investimento in queste scuole e Università, perché al di là dei numeri, è proprio grazie ai piccoli numeri che si raggiungono grandi risultati”.