Governo Draghi, Flora Frate: ‘Nuovo Ministro Istruzione dovrà sapere cosa fare e come farlo’ (INTERVISTA)

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Governo Draghi, la Redazione di Scuola Informa ha ascoltato, in esclusiva, l’opinione dell’onorevole Flora Frate (Azione) in merito al nuovo Ministro dell’Istruzione.

Scuola, Flora Frate: ‘Nuovo Ministro dell’Istruzione? Non si tratta di chi, ma di cosa fare e come farlo’

Gentilissima onorevole Flora Frate, immaginiamo per un momento che Le fosse stato affidato l’incarico di Ministro dell’Istruzione: da dove comincerebbe?

‘Qui non si tratta di chi, ma di cosa fare e come farlo – risponde Flora Frate – Noi di Azione ci siamo espressi chiaramente sul superamento del precedente Governo e oggi espresso il nostro pieno sostegno al presidente incaricato Mario Draghi. Secondo noi la discussione deve concentrarsi sui contenuti, sulle proposte e sull’iniziativa programmatica dei prossimi mesi.

Sicuramente la prima grande questione riguarda la riapertura delle scuole. È dall’inizio della pandemia che sosteniamo la necessità di ripensare il piano didattico e pedagogico, di organizzare diversamente il calendario delle lezioni, di aumentare il numero delle classi, di integrare il trasporto pubblico coi bus turistici fermi da mesi. Abbiamo chiesto di predisporre il tracciamento, di avere termoscanner agli ingressi e di dotare le scuole di test antigenici rapidi. Ma il Ministero dell’Istruzione ha preferito dedicarsi unicamente ai banchi con le rotelle che sono finiti dentro gli sgabuzzini.’

Riapertura scuole, DAD, mobilità e vincolo quinquennale, dispersione scolastica

‘C’è poi da intervenire sul fallimento della didattica a distanza – prosegue Flora Frate – Non ci interessa la caccia alle streghe, non cerchiamo un capro espiatorio contro cui puntare il dito. Semmai dobbiamo conoscere il numero esatto di studenti scomparsi dal monitoraggio scolastico, indagarne le cause, mappare le aree di insistenza geografica e predisporre azioni di recupero in termini educativi e formativi. Su questo c’è la mia proposta di legge per una Commissione parlamentare d’inchiesta: uno Stato democratico non può tollerare una così eclatante dispersione scolastica senza fare nulla.

Urge intervenire, bene ed in fretta. Inoltre, è ormai evidente che bisogna ripensare la mobilità e rivedere il vincolo quinquennale, puntare sulla creazione di un sistema dinamico e flessibile dando magari la possibilità ai docenti di accedere a carriere di tipo verticali, evitando la saturazione delle classi di insegnamento per cui i laureati – conclude Flora Frate – rischiano di rimanere esclusi dall’insegnamento.’

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