UDU: ‘Governo Draghi, ascoltateci, serve subito un cambio di rotta!’

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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa inviatoci da UDU (Unione degli Universitari). 

UDU e Rete Studenti: ‘Governo Draghi, ascoltateci, serve subito un cambio di rotta!’


Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha giurato oggi, insieme ai ministri che compongono il suo governo. Novità all’istruzione e all’università, dopo Azzolina e Manfredi arrivano Patrizio Bianchi e Cristina Messa.

“Il nuovo governo Draghi ha creato attorno a sé molte aspettative, ma che sono state puntualmente deluse al momento della presentazione della squadra di governo – spiega Enrico Gulluni, Coordinatore Nazionale dell’Unione degli Universitari – Altro che “governo dei migliori”, nella spartizione dei ministeri ha trovato posto persino Maria Stella Gelmini, artefice dei tagli miliardari all’istruzione pubblica che hanno smantellato il sistema di scuola e università nel nostro paese. Siamo in una fase delicata, in cui si giocherà una partita storica sui fondi europei, e sarà fondamentale coinvolgere la generazione destinataria di quei fondi, la nostra”

“Usciamo da una fase di grave incompatibilità tra le esigenze reali di studentesse e studenti e le priorità delle Ministero – dichiara Federico Allegretti, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi – Bisogna ora più che mai ricostruire un confronto vero e concreto tra ministero e organizzazioni studentesche. Le istituzioni non possono sottrarsi alla responsabilità di dare, finalmente, le risposte che aspettiamo da mesi per quanto riguarda la nostra istruzione e il nostro futuro. Negli scorsi mesi ci siamo a lungo mobilitati, Rete degli Studenti Medi e Unione degli Universitari, ora è il momento del confronto”.

“Facciamo gli auguri ai nuovi ministri Bianchi e Messa – concludono Allegretti e Gulluni – Ci aspettiamo da loro un lavoro politico intenso, nella speranza di un cambio di passo rispetto alla gestione precedente. Non mancheremo di restare vigili: la fase è complessa e richiede grande responsabilità, ma allo stesso tempo impone di non fare sconti davanti a errori di gestione e lettura della realtà. Non c’è futuro senza questo cambio di rotta, non c’è futuro senza le giovani generazioni”.

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