Assunzioni docenti per l’anno scolastico 2021/22, il premier Draghi ha già lasciato intendere che uno dei principali obiettivi sarà quello di avere in cattedra tutti i docenti già dal primo giorno di scuola: un obiettivo che, a dire il vero, suona come un ritornello già sentito più volte in passato. In assenza di provvedimenti d’urgenza, è logico pensare che le disponibilità dovranno essere coperte prevalentemente con incarichi di supplenza con tutte le problematiche ad esse connesse. Quali potrebbero essere, comunque, le novità in arrivo nei prossimi mesi?
Precariato docenti, novità in arrivo per l’anno scolastico 2021/22?
Questione precariato, l’ex ministra Azzolina aveva chiuso le porte ai sindacati in merito ad una soluzione diversa dal concorso per titoli ed esami. Il Covid ha complicato il percorso dei concorsi: solo quello straordinario riuscirà a completarsi almeno per quanto riguarda lo svolgimento delle prove. Niente da fare, dunque, per i concorsi ordinari il cui svolgimento non potrà che essere strettamente legato all’epidemia e alle nuove varianti del virus. Non sarà nemmeno possibile sopperire al problema concorsi, attingendo dalle graduatorie ad esaurimento in quanto molte di queste risultano già quasi del tutto esaurite.
Riapertura Gae?
Il quotidiano ‘Italia Oggi’ di martedì 16 febbraio 2021 parla dell’ipotesi di una riapertura delle Gae in modo tale da consentire ai precari abilitati di poter aspirare alle immissioni in ruolo tramite una selezione per titoli di natura strutturale, un po’ come avvenne durante il dicastero Mattarella. Il cosiddetto doppio canale di reclutamento è stato poi messo da parte con la trasformazione delle graduatorie permanenti in elenchi a esaurimento, introdotti dall’articolo 1, comma 605, della legge n. 296 del 2006.
Modifica alla normativa del concorso riservato?
Altra ipotesi potrebbe essere quella di metter mano alla normativa vigente in merito al concorso riservato, cancellando la normativa che prevede la selezione per esami e trasformando il tutto in un concorso per titoli. I sindacati avevano già proposto all’ex ministra Azzolina di eliminare le prove in ingresso, spostando la valutazione alla fine dell’anno scolastico, in cui il candidato abbia prestato servizio, tramite una prova orale da tenersi davanti al comitato di valutazione. Lucia Azzolina non ascoltò le richieste sindacali ma ora questa ipotesi potrebbe essere presa nuovamente in considerazione.