Precariato docenti, il presidente della Commissione Cultura al Senato, Riccardo Nencini (PSI) e i vice presidenti, Mario Pittoni (Lega) e Francesco Verducci (PD), hanno scritto una lettera al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, per ottenere delle risposte urgenti in merito al delicato tema del precariato.
Pittoni, Nencini e Verducci scrivono al ministro Bianchi: ‘Si deve risolvere problema del precariato’
‘Il tema del precariato – si legge nella lettera – è connesso a tutte le principali parole-chiave della scuola (continuità, inclusione, qualità dell’insegnamento) e a tutte le fattispecie peculiari della pandemia (rientro in sicurezza, didattica in presenza, cd. “organico COVID“).
Già prima che esplodesse la pandemia da COVID-19, con il decreto-legge n. 126 del 2019, sono state disciplinate le procedure concorsuali straordinaria e ordinaria, su cui si è dovuto nuovamente intervenire con i decreti-legge nn. 22 e 34 del 2020, in piena emergenza epidemiologica, da un lato ridefinendo le modalità di svolgimento e, dall’altro, ampliando i posti messi a concorso.
L’attenzione del Parlamento è stata dunque massima e costante, con lo sguardo rivolto all’anno scolastico 2020/2021 che sarebbe iniziato in condizioni di massima criticità. Con decreto direttoriale n. 499 del 21 aprile 2020 è stato dunque indetto il concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per posti comuni e di sostegno nella scuola secondaria di primo e secondo grado.
Con decreto direttoriale n. 510 del 23 aprile 2020 è stata indetta la procedura straordinaria, per titoli ed esami, per l’immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune e di sostegno.
Supplenze: ‘Riconoscere il ruolo dei docenti e la loro formazione significa dare certezze alla scuola’
Nonostante l’avvio del processo di reclutamento, restano ancora scoperte moltissime cattedre. Ricorrere a supplenze per coprire le cattedre vacanti, oltre a mortificare il lavoro degli insegnanti e a penalizzare la continuità didattica, parrebbe in controtendenza rispetto alle misure di contenimento del contagio, particolarmente rigorose nel settore scolastico, che richiederebbero il più possibile il mantenimento di gruppi-classe omogenei e definiti.
Riconoscere il ruolo dei docenti e la formazione acquisita sul campo significa dare certezze alla scuola e rappresenta un investimento nel capitale umano: bisogna dunque partire stabilizzando quei docenti con almeno tre anni di insegnamento, accelerando le immissioni in ruolo. Del resto, i tempi tecnici di espletamento dei concorsi potrebbero non consentire la copertura delle cattedre in tempo utile per l’avvio del prossimo anno scolastico, reiterando le difficoltà riscontrate a settembre 2020, senza che l’emergenza sia cessata; né può continuare il ricorso ai contratti a tempo determinato.’, conclude la lettera.