pensioni modello tedesco
Pensioni: come funzionerebbe il modello tedesco in Italia

È possibile introdurre anche in Italia un sistema di pensioni secondo il modello tedesco? Scopriamo subito come funziona e quali potrebbero essere in tal caso le conseguenze per il nostro Paese.

Qual è la situazione in Italia?

Come abbiamo più volte ripetuto, alla fine di quest’anno la misura sperimentale Quota 100 verrà eliminata definitivamente.

Non potendo più, quindi, uscire dal mondo del lavoro a 62 anni di età e con 38 di contributi, il rischio è quello che si verifichi il cosiddetto scalone di 5 anni legato alla Legge Fornero.

Ad ogni modo, anche se il Governo non ha ancora parlato apertamente della Riforma pensioni, sembra che anche il nuovo premier Mario Draghi sia intenzionato a trovare una soluzione al problema. Optando per il mantenimento di una qualche forma di pensionamento anticipato.

Si è già discusso dell’ipotesi di introdurre una certa flessibilità in uscita o della possibile attuazione di Quota 102. Al momento, però, non ci sono ancora risposte definitive alla delicata questione delle pensioni.

Non è, inoltre, da escludere che Draghi possa addirittura guardare in questo senso al modello tedesco. Ma cosa significherebbe per l’Italia?

Cosa si intende per pensioni secondo il modello tedesco

L’ipotesi di riformare il sistema previdenziale italiano secondo il modello tedesco non è certamente una novità.

Anche il Governo Conte ne aveva parlato e ad oggi questa possibilità potrebbe essere anche tra le intenzioni di Draghi.

Attualmente in Germania si va in pensione a 66 anni (67 per i nati dopo il 1963) con il calcolo contributivo e il sistema si basa su tre pilastri:

  • pensione statale;
  • pensione integrativa per i lavoratori dipendenti a cui in parte contribuisce lo Stato;
  • pensioni private, a discrezione dei lavoratori.

Oltre a questo sistema c’è anche la possibilità di usufruire della pensione anticipata per determinate categorie di lavoratori, tra cui i precoci e gli usuranti.

Per tutti gli altri è possibile uscire dal mondo del lavoro in anticipo a partire dai 63 anni, ma con una penalizzazione dello 0,3% sull’assegno mensile. Nel caso in cui, invece, un lavoratore decida di posticipare la pensione lo Stato riconosce un premio.

Conclusioni

Insomma, se il modello tedesco venisse attuato anche in Italia si potrebbe lasciare il lavoro prima dei 67 anni, ma con una notevole penalizzazione sull’assegno pensionistico.

Un sistema che nel nostro Paese è già in uso, per esempio, per Opzione donna.