Scuole chiuse in Lombardia, Fontana: 'Scelta che tutela le famiglie'
Scuole chiuse in Lombardia, Fontana: 'Scelta che tutela le famiglie'

La Lombardia è ufficialmente in zona arancione rafforzata. Le scuole della regione sono chiuse. Tutti gli istituti passano di conseguenza dalla didattica in presenza alla dad, tranne gli asili nido e micronidi. Il governatore Attilio Fontana ha ammesso che tale scelta si sarebbe rivelata impopolare, ma serve a tutelare le famiglie. Il virologo Fabrizio Pregliasco ha invece spiegato che, al momento, è importante la responsabilità personale. L’attuale situazione, a detta del virologo, è tale che ogni contatto deve essere considerato a rischio.

Lombardia, Fontana estende a tutta la regione le restrizioni più severe

Attilio Fontana ha disposto per l’intero territorio lombardo le restrizioni più rigide e severe, per contenere l’emergenza. Dall’ordinanza è possibile evincere che la zona arancione rafforzata fosse necessaria dopo le evidenti “condizioni di un rapido peggioramento con un’incidenza in crescita in tutti i territori della Lombardia, anche in relazione alle classi di età più giovani”.

Fontana: ‘Provvedimento impopolare’

Attilio Fontana, commentando in tv la scelta di disporre della zona arancione rafforzata, con conseguente chiusura delle scuole, ha dichiarato: “Sapevo che il provvedimento sarebbe stato impopolare, ma tra la popolarità e la necessità di tutelare la salute dei bambini, dei ragazzi e delle famiglie, ho scelto quest’ultima” e poi ancora: “Non è stata una decisione nata dalla mia testa, ma dalla valutazione di una serie di esperti, tecnici e scienziati i quali mi hanno a prendere il provvedimento con la massima urgenza e tempestività”.

Pregliasco: ‘Importante responsabilità personale’

Fabrizio Pregliasco ha spiegato in maniera precisa la chiusura delle scuole affermando che tutto ciò è dipeso “dall’incremento quantitativo di casi (di Covid-19 n.d.a) in diverse della Lombardia” ma anche dalla “presenza massiccia di casi nelle fasce dei più giovani, con l’abbassamento della media generale sotto i 44 anni, ma soprattutto tantissimi casi tra i 13 e i 19 anni, ma anche nei più piccoli”.

Fabrizio Pregliasco ha aggiunto: “E’ chiaro che oltre al Dpcm è importante una responsabilità personale, perché la situazione attuale è tale che ogni contatto va considerato a rischio. Noi dobbiamo quindi gestire i contatti al di là delle disposizioni e blocchi, perché la diffusione è ormai ampia fra i giovani e facilita la catena dei contagi”.