Covid, le varianti del virus stanno spingendo verso l’alto la curva dei contagi con drammatiche conseguenze per gli ospedali: in 11 regioni le terapie intensive sono già sopra la soglia critica del 30 per cento. Continuano a susseguirsi le chiusure disposte dai governatori, un anticipo di quello che sarà il nuovo intervento del governo a livello nazionale: un intervento che si preannuncia particolarmente restrittivo e che potrebbe entrare in vigore già dalla prossima settimana.
Nuova mappa colori dal 12 marzo: solo Sardegna, Sicilia e forse Val d’Aosta e Liguria in zona gialla
La maggior parte delle Regioni, con il nuovo monitoraggio dei dati, dovrebbe essere collocata in fascia rossa e arancione: in zona gialla potrebbero restare solamente Sardegna, Sicilia e forse Valle d’Aosta e Liguria. Fino a venerdì 12 marzo, comunque, non dovrebbero esserci nuovi interventi da parte del governo: si continuerà pertanto con le restrizioni a carattere locale.
Italia sempre più rossa e arancione
Il Piemonte sta andando verso la zona rossa. Secondo l’assessore alla Sanità della Giunta Cirio, Luigi Icardi, è “molto probabile” che la zona a massimo rischio possa scattare alla fine di questa settimana. “Il rischio che da lunedì il Piemonte entri in zona rossa è molto concreto – ha dichiarato Icardi. Sono tornati al 100% in didattica a distanza tutti gli studenti dalla seconda media in poi.
In Veneto, 3 distretti sanitari sono passati alla didattica a distanza al 100% nelle scuole dalla seconda media in su, per aver oltrepassato l’incidenza di 250 casi di Covid-19 ogni 100mila abitanti. Si tratta dell’Alta Padovana, del distretto di Asolo (Treviso) e del territorio dell’Ulss 4 Veneto orientale.
L’Emilia-Romagna, ormai, è più rossa che arancione. Il Ferrarese rischia restrizioni da zona rossa, le stesse misure già applicate a Modena, Bologna e la Romagna.