età pensionabile
Gli effetti del Coronavirus sull'età pensionabile

Aspettativa di vita ed età pensionabile sono due fattori strettamente connessi tra loro. Nel corso dell’ultimo anno, a causa della pandemia, l’aspettativa di vita in Italia è scesa significativamente. In alcune zone addirittura anche di 5 anni. Qual è, quindi, l’effetto di questo fenomeno sulla soglia dell’età pensionabile?

In Italia aspettativa di vita più bassa

Come più volte evidenziato, la diffusione del Coronavirus in Italia ha avuto pesanti conseguenze anche dal punto di vista delle pensioni.

Per esempio, a causa della pandemia che ha colpito il nostro Paese, l’aspettativa di vita degli italiani si è abbassata significativamente.

In particolare, con l’avvento del Covid, la stima di vita è scesa in media di un anno e mezzo. In alcune zone, quelle più colpite dal virus, addirittura di 5.

Questo fenomeno potrebbe avere potenzialmente alcuni effetti anche sulle pensioni. Nello specifico sulla soglia anagrafica.

Infatti, secondo il nostro sistema previdenziale, più aumenta l’aspettativa di vita degli italiani e più si alza anche l’età per andare in pensione.

Al contrario, se la vita media si abbassa, i requisiti non calano, ma vengono comunque congelati. 

Dopo il Covid cambierà l’età pensionabile?

Alla luce di queste considerazioni, è possibile ipotizzare che il Covid possa determinare alcuni effetti significativi anche sull’età pensionabile.

Come abbiamo visto, l’ipotesi più accreditata è che vengano congelati i requisiti per l’accesso alla pensione.

Ciò significa che con tutta probabilità, a partire dal 2023 (l’anno previsto per l’aumento dell’età pensionabile), i requisiti rimarranno i seguenti:

  • pensione di vecchiaia: 67 anni;
  • pensione anticipata: 42 anni e 10 mesi per gli uomini; 41 anni e 10 mesi per le donne.

La prossima revisione dei requisiti potrebbe, pertanto, avvenire nel 2026. Anno fino a cui è previsto anche il blocco del requisito contributivo per le pensioni anticipate.