Nel corso dei prossimi mesi il Governo dovrà necessariamente attuare una riforma del sistema previdenziale, ma cosa succederà per le pensioni 2022: sono forse in arrivo assegni più bassi? Ecco cosa dobbiamo aspettarci per il futuro, anche alla luce degli effetti della pandemia.
Pensioni 2022 più basse a causa del Covid
Come ben sappiamo, tra i fattori che influiscono sull’importo degli assegni pensionistici c’è anche l’andamento del PIL, che quest’anno ha necessariamente risentito degli effetti della pandemia.
Il rischio è, quindi, quello che a partire dall’anno prossimo le pensioni diventino più basse. Soprattutto per coloro che usciranno dal mondo del lavoro proprio nel 2022.
Se da un lato come abbiamo già visto l’età pensionabile rimarrà la stessa, dall’altro gli assegni potrebbero essere più bassi. Scendendo addirittura del 4% rispetto a quelli attuali.
Gli scenari possibili
Secondo gli studi di Progetica, società indipendente di consulenza, sarebbero due gli scenari possibili:
- in caso di ripresa la perdita sugli importi sarebbe minima (circa l’1%);
- se la crisi persisterà gli assegni potrebbero calare fino al 4% per coloro che hanno tra i 40 e i 50 anni.
Per esempio, nel caso di un lavoratore dipendente di 50 anni con uno stipendio netto di 2.300 euro, nella migliore delle ipotesi andando in pensione a 67 anni percepirebbe 1.897 euro. 12 in meno rispetto a quelli che avrebbe recepito senza recessione. Nel caso peggiore, invece, lo stesso lavoratore potrebbe perdere fino a 73 euro.
Bisogna, infine, ricordare che a questa situazione già di per sé complicata si aggiungono, inoltre, il calcolo puramente contributivo per il lavoratori dal 1996 e le questioni legate all’aspettativa di vita e all’età pensionabile.