Riceviamo e pubblichiamo un comunicato inviatoci da UDU (Unione degli Universitari).
UDU: ‘Basta prese in giro ai praticanti avvocati!’
Qualche giorno fa, a seguito di un confronto con il Comitato Tecnico Scientifico, la Ministra della Giustizia Cartabia ha deciso di sospendere le prove scritte per il concorso di accesso alla pratica di avvocato del mese di Aprile, ritenendo opportuno ricorrere ad una nuova modalità, avente ad oggetto due prove orali.
Per gli oltre 26000 praticanti avvocati le prove scritte si sarebbero dovute tenere il 13, 14 e 15 aprile, ma, come prevedibile già da oltre un anno, garantire tutte le misure di sicurezza per lo svolgimento degli scritti non è possibile. In un momento di crisi economica e sociale, in cui è fondamentale riuscire ad avere risposte immediate, e, come per altre professioni, soluzioni chiare e immediate rispetto all’esame di abilitazione, la risposta ministeriale è sempre rimasta la stessa, rimandare il problema.
“Lo abbiamo affermato dall’inizio dell’emergenza sanitaria: si rendeva necessario trovare misure alternative – dichiara Enrico Gulluni, Coordinatore Nazionale dell’Unione degli Universitari – Vogliamo un unico orale abilitante per tutti il prima possibile, con le dovute condizioni di tutela sanitaria. Il futuro dei giovani praticanti non può essere appeso ad un filo.”
“Le comunicazioni che sono giunte nel tempo dal Ministero ai candidati, sono state sempre intempestive e lacunose, e all’interno del Decreto-legge 31/2021 si fa riferimento allo svolgimento di due orali da remoto, ma presso la sede della prova d’esame, quindi in presenza – continua Gulluni – Come Unione degli Universitari riteniamo irresponsabile ed insensato mobilitare due volte le stesse sottocommissioni e gli stessi grandi numeri di studenti in una situazione così drammatica.”
“Già durante una mozione passata all’unanimità nella seduta del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari del dicembre 2020, avevamo ribadito come fosse vitale predisporre un unico esame orale abilitante in via emergenziale – spiega Sofia Giunta, Capogruppo dell’UDU in CNSU – Quello delle due prove orali sarebbe un unicum anche rispetto a quanto fatto fino ad ora, nel nostro paese, per tutte le professioni ordinistiche. Non lo riteniamo accettabile: un orale che sostituisca le prove scritte creerebbe caos, incomprensioni ed ambiguità.”
L’Unione degli Universitari aveva inoltre già chiesto l’estensione della sospensione dell’obbligo di frequenza delle udienze per superare il semestre di pratica. Infine, resta attuale la condizione dei tirocinanti dopo i primi diciotto mesi di tirocinio: infatti, in base alla legge attualmente in vigore, questi possono continuare a non essere pagati; e quando otterranno l’abilitazione dovranno sottostare a regole pensate su chi la professione la esercita da anni (e magari continua ad esercitarla anche se in pensione), regole che impediscono ai più giovani l’ingresso nel mondo del lavoro.
Ora basta prese in giro, serve una visione di lungo periodo per i praticanti avvocati!