Caso vaccino AstraZeneca, il ‘Corriere della Sera’ di oggi, mercoledì 17 marzo 2021, ha raccolto la testimonianza della sorella di Stefania Maccioni, la docente di 50 anni deceduta il 9 marzo scorso al Policlinico ‘Gemelli’ di Roma: l’insegnante aveva ricevuto il vaccino il 25 febbraio.
Docente 50enne di Roma deceduta dopo vaccino AstraZeneca
Maurilia, la sorella dell’insegnante, ha raccontato al ‘Corriere della Sera’ che Stefania ‘era stata troppo male e si era spaventata: aveva già detto che non avrebbe mai fatto la seconda iniezione. ‘Dall’autopsia che abbiamo preteso sono emerse due cose: che non aveva malattie congenite, infatti era sana come un pesce, e che aveva subìto l’occlusione contemporanea delle carotidi, con una conseguente pressione devastante sul cervello. In pratica una trombosi venosa cerebrale massiva, come ci hanno detto i medici del Gemelli.’
La sorella: ‘Stefania era sana come un pesce, vogliamo sapere cosa è successo’
‘Vogliamo sapere cosa è successo’, ha dichiarato la sorella di Stefania Maccioni. Per due giorni dopo il vaccino Stefania era stata molto male con febbre, vomito, tachicardia e mal di testa molto forte. Poi si era un po’ripresa e, pur intontita, era tornata al lavoro. Il 6 marzo però l’emicrania si è ripresentata più forte di prima’. Il mattino seguente l’insegnante è stata trovata in coma, nel letto.
La docente aveva ricevuto il vaccino presso la Asl di Santa Marinella: il lotto era l’ABV5811, quello sospeso in Piemonte lo scorso 14 marzo. L’inchiesta potrebbe partire entro pochi giorni.