Ancodis: ‘Un intollerabile atto di violenza, vogliamo il D.A.SCO anche a scuola!’

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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa inviatoci da ANCODIS.

Un intollerabile atto di violenza, vogliamo il D.A.SCO anche a scuola!

Solidarietà e vicinanza alla Preside Notaro e alla comunità scolastica dell’IC Calderone di Carini da Ancodis.
L’aggressione subita è un gesto che deve farci riflettere e deve portare le Autorità istituzionali a trovare le necessarie risposte per tutelare tutti gli operatori della scuola che in questi anni sono stati vittime di gratuita e ingiustificata violenza.

Collaboratori scolastici, docenti, Collaboratori dei DS e DS sembrano essere divenuti in questi anni “preda” di azioni violente da parte di alunni e genitori che hanno perso il senso del rispetto per una Istituzione e per i suoi operatori.

In molti territori – oggi ancora di più – siamo in una quotidiana trincea dove difendere la scuola e difendersi dalla violenza verbale e fisica è diventata una quotidiana routine.

Non c’è più tempo da perdere; dobbiamo riportare quel senso del limite e di rispetto per chi oggi assolve ad un compito educativo che in molte famiglie, purtroppo, viene meno.

Non possiamo continuare a parlare di scuola quale luogo di formazione e di educazione e poi registrare quotidianamente oltraggi e volgari attacchi all’Istituzione ed ai suoi operatori! (collaboratori scolastici, docenti, Collaboratori dei Ds).

Violenze fisiche o intimidazioni verbali ci fanno apparire deboli, impotenti e indifesi di fronte ad alunni e genitori che ritengono di affrontare e risolvere le situazioni problematiche con la violenza piuttosto che con la forza del confronto e del dialogo.

Il patto di solidarietà scuola-famiglia sembra essersi rotto!

E’ ormai raggiunto il livello di guardia!
Per questo i collaboratori dei DS di ANCODIS – sulla base della quotidiana esperienza vissuta nelle loro comunità scolastiche – avanzano una proposta che si preoccupa sia della tutela di chi – nei diversi ruoli – presta il proprio servizio a scuola sia della tutela dell’Istituzione stessa.
Siamo davvero preoccupati di quanto leggiamo: occorre provare ad alzare un argine alla crescente sensazione di insicurezza e dare un segnale di massima attenzione a livello giuridico.

ANCODIS propone di:
a) Prevedere l’aggravante per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale nella scuola proprio per la sua specificità (luogo di formazione e di educazione) e per la presenza di minori (spesso queste aggressioni avvengono in presenza di minori che subiscono turbamenti psicologici);
b) Risarcire il docente vittima di aggressione fisica – sulla base dei danni biologico e morale rilevati – con una specifica indennità economica ed un riconoscimento giuridico da valere nella progressione di carriera;
c) Risarcire l’Istituzione Scolastica – anch’essa vittima dell’aggressione – sulla base del danno cagionato alla sua immagine;
d) Determinare una forma di “D.A.SCO.” (Divieto di Accedere alle manifestazioni SCOlastiche) temporaneo per alunni e permanente per i genitori violenti a tutela della serenità dell’ambiente scolastico;
e) Obbligare alla costituzione di parte civile per legge del MIUR e dell’Istituzione Scolastica in sede di processo penale;
f) Prevedere – nel caso di gravi violenze verbali da parte di un alunno -il temporaneo affidamento ad Enti di volontariato riconosciuti e presenti nel territorio per favorire un processo di riflessione e di recupero educativo;
g) Istituire una giornata nazionale contro ogni forma di violenza verso le scuole e gli operatori (furti e danni ed aggressioni fisiche e verbali);
h) Convocare urgentemente una conferenza nazionale della Scuola per discutere le opportune soluzioni (preventive e difensive) al fine di fronteggiare una vera e propria emergenza sociale (la scuola teatro di violenze fisiche e psicologiche).

Il patto educativo con i genitori è fondamentale: quali principali responsabili dell’educazione dei loro figli, il loro coinvolgimento nel processo di prevenzione deve essere rigenerato!
Non possiamo più aspettare: si rischia una deriva sociale che toglie dignità ai docenti, sottrae autorevolezza alle istituzioni scolastiche, favorisce il misconoscimento del valore educativo del sistema scolastico italiano.

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