Decurtazione Brunetta, il ‘No’ dal Decreto Sostegni

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Decurtazione Brunetta”, il Decreto “Sostegni” lo limita, confermando la tendenza ad aggiornare la normativa di dodici anni fa all’emergenza sanitaria. Il provvedimento, però, seppure legato alla logica ‘brunettiana’, necessita di un’integrazione.

Decurtazione Brunetta, un altro ‘No’

Decurtazione Brunetta. Il provvedimento punitivo contenuto nel Decreto del 2009, subisce un altro aggiornamento, dopo quello relativo all’equiparazione del ricovero ospedaliero per malattia da Covid-19 (dall’Art. 26 del Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020) . Nel D.l. “Sostegni”, infatti, si legge: “l’assenza da lavoro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario per la somministrazione del vaccino contro il Covid-19 da ritenersi giustificata. L’assenza non determina alcuna decurtazione del trattamento economico né fondamentale né accessorio” (art. 28 comma 5).
La specifica relativa al trattamento era necessaria. Qualche giorno fa era intervenuta una nota della Funzione a fare chiarezza, confermando che la norma” non colpisce lo stipendio degli insegnanti e degli altri dipendenti pubblici, ma esclusivamente gli emolumenti accessori legati alla produttività e alla presenza in servizio.

Una decisione poco tempestiva e ancora legata alla logica ‘brunettiana’

Ben venga la decisione anticipata venerdì scorso dallo stesso Ministro Bianchi. Occorre però dire che è stata tardiva. Infatti, secondo i dati comunicati dal Ministero della salute al 20 marzo sono state 675.378 le persone vaccinate del mondo scolastico.
Il Decreto non chiarisce, però se la norma è retroattiva alla data di pubblicazione (22 marzo). In sede di approvazione definitiva è necessaria un’integrazione in modo da sanare una situazione di disparità di trattamento.
La norma risulta, inoltre con il freno a mano tirato. In altri termini non è stata sufficientemente coraggiosa. Limita la sospensione della Decurtazione Brunetta al giorno della vaccinazione. Ora è risaputo che il vaccino AstraZeneca, come qualsiasi altro vaccino e farmaco, può avere effetti indesiderati.
Non considerare questi effetti come legati al processo di vaccinazione, significa separare i due momenti. In altri termini, si dimostra di essere ancora legati alla logica ‘brunettiana’. E’ risaputo che questa è di natura punitiva verso il lavoratore pubblico, inteso come un soggetto da controllare e sanzionare perché incapace di autoregolarsi. Eppure, in questo periodo il personale scolastico ha dimostrato un alto senso di responsabilità, certificando la sua presenza educativa e organizzativa finalmente riconosciuta da molti soggetti esterni.

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