pensioni Quota 92
Le posizioni di Anief su Quota 92

Pensioni scuola e ipotesi Quota 92: l’Associazione nazionale insegnanti e formatori (Anief) è a favore della misura, ma chiede l’estensione anche per il personale scolastico. Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Riforma pensioni, Anief: sì a Quota 92 ma anche per la scuola

Con il passare del tempo e l’avvicinarsi della scadenza di Quota 100, a convincere sempre di più le parti sociali e i lavoratori sembra essere Quota 92. La misura di anticipo pensionistico già avanzata dal democratico Tommaso Nannicini e rilanciata da Graziano Delrio, capogruppo del Partito Democratico alla Camera.

Tale meccanismo, in maniera analoga a Quota 100, permetterebbe l’uscita dal mondo del lavoro con 62 anni di età e 30 di contributi versati. Ovviamente, con una penalizzazione sull’assegno non ancora quantificata con certezza, anche se si starebbe parlando di circa il 3% all’anno.

In riferimento a questa proposta, anche Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori) si è espressa favorevolmente. Tuttavia, il presidente Marcello Pacifico ci ha tenuto a precisare che la misura, pensata principalmente per le categorie di lavoratori più svantaggiate, dovrebbe essere estesa anche al personale scolastico, ma senza penalizzazioni.

Le richieste di Pacifico

Come anticipato, il presidente Anief Marcello Pacifico vorrebbe estendere Quota 92 anche al comparto scuola e non soltanto a lavoratori fragili, come ad esempio donne, gravosi ed usuranti.

Il principio alla base della richiesta è che, di fatto, anche i lavoratori della scuola, dopo 30 anni di servizio, hanno il diritto di andare in pensione senza penalizzazioni. Soprattutto perché esposti ad un alto rischio di burnout e patologie più o meno riconosciute.

“Non è un caso che il nostro sindacato continui a chiedere l’introduzione del rischio biologico negli stipendi, proprio perché ben superiore ad altre categorie professionali”. Ha spiegato Pacifico.

“Non si comprende per quale motivo ci si debba ritrovare con pensioni poco superiori alla sociale e con le classi di insegnanti più vecchie al mondo”. Ha aggiunto subito dopo.

“Basta con gli attendismi, il pensionamento anticipato nella scuola deve diventare la regola e non l’eccezione”. Ha, infine, concluso il presidente Anief.

Secondo il suo punto di vista, infatti, non è chiaro perché ad oggi soltanto alcune figure come educatori ed insegnanti dell’infanzia possano beneficiare, per esempio, dell’Ape sociale.