La VII Commissione di Palazzo Madama ha dato il consenso al parere sul Piano nazionale di rilancio e resilienza (PNRR). Ma cosa più importante, ha chiesto la revisione di diverse regole legate alla scuola italiana: reclutamento (inclusi concorsi e riattivazione dei percorsi abilitanti), aumenti di stipendio e progressioni di carriera, eliminazione delle classi pollaio.
Scuola e PNRR: forse qualcosa sta cambiando
Con il PNRR ei cambiamenti chiesti per la scuola su precariato e reclutamento, stipendi e classi pollaio (ma non solo), forse qualcosa potrebbe finalmente cambiare in meglio. Marcello Pacifico, presidente Anief, commenta: “Finalmente le nostre istanze diventano richieste anche da parte della politica. È bene ora che si dia seguito a questa volontà comune attraverso dei precisi investimenti derivanti dai fondi del Recovery plan.
Combattere la supplentite, aumentare i compensi e le possibilità di fare carriera del personale scolastico, come la cancellazione delle classi pollaio e il rispristino di sedi e organici precedenti alla spending review dell’ultimo decennio sono alcuni cavalli di battaglia del nostro sindacato. Sapere che se ne parli anche in Parlamento non può che riempirci di orgoglio“.
Altre richieste
Le richieste prevedono anche investimenti per:
- l’inclusione e il contrasto all’abbandono e alla dispersione scolastica,
- ridurre il numero degli alunni per classe,
- aumentare i plessi,
- creare nuovi poli scolastici,
- assicurare attenzione al sostegno,
- potenziare la presenza e diffusione sul territorio nazionale di asili nido e scuole dell’infanzia anche ricorrendo al sostegno delle scuole paritarie,
- semplificare le forme di reclutamento degli insegnanti garantendo la continuità per gli studenti e la territorialità per gli insegnanti,
- prevedere presìdi medici nelle scuole.