Massimo Galli
Massimo Galli

Rientro a scuola dopo Pasqua, il noto infettivologo, professor Massimo Galli, è intervenuto al convegno organizzato dalla FGU-Gilda di Milano. Si è parlato, naturalmente, del prossimo ritorno nelle aule per gli insegnanti della scuola dell’infanzia, primaria, e prime classi delle scuole medie.

Massimo Galli su riapertura scuole: ‘Assolutamente inopportuno’

Secondo il direttore del reparto Malattie Infettive dell’Ospedale ‘Sacco’ di Milano, non è assolutamente opportuno riaprire le scuole, anzi è sconsigliato vivamente. La variante inglese, infatti, si diffonde molto più facilmente tra i giovani.
‘È vero – ha spiegato il professor Galli – che è stata vaccinata la gran parte degli insegnanti, aspetto che perlomeno riduce l’elemento di tensione sulla riapertura delle scuole per quanto riguarda la messa in sicurezza degli operatori. Però è evidente che bambini e giovani che contraggono il virus portano l’infezione a casa contagiando nonni e genitori che, se non ancora vaccinati, non sono in sicurezza e non lo saranno di certo dopo Pasqua’.

Possibile riapertura graduale con test salivari

Quale potrebbe essere, dunque, un’ipotesi alternativa? ‘Una proposta che mi sentirei di fare, di non semplice realizzazione, – ha sottolineato il professor Galli – è quella di una riapertura graduale con test salivari, che sono poco invasivi e possono essere facilmente gestiti in ambiente scolastico da insegnanti già vaccinati. Su questa base potremmo almeno avere una rapida identificazione dei focolai di infezione nelle singole scuole, sempre che questo sistema funzioni e sia provato.’

‘In questo modo potremmo limitare il rischio – spiega il noto infettivologo – ma temo che se facessimo i test e riaprissimo subito dopo Pasqua, continueremmo a dover richiudere perché troveremmo un sacco di focolai ancora aperti. Pur con le limitazioni imposte, temo che le feste pasquali finiranno per essere una causa di incremento di spostamenti delle persone e, come ormai sappiamo bene, il virus cammina sulle gambe della gente’.