Docenti, nuovo rapporto Eurydice: ecco gli ultimi dati (testo PDF)
Docenti, nuovo rapporto Eurydice: ecco gli ultimi dati (testo PDF)

Scuola, è stato pubblicato il nuovo rapporto della rete Eurydice intitolato ‘Teachers in Europe: Careers, Development and Well-being’. Il rapporto ha rivolto la propria attenzione soprattutto al particolare momento che stiamo vivendo, in relazione all’emergenza Covid.

Nuovo rapporto Eurydice

La pandemia da Covid-19 ha avuto e sta avendo gravi ripercussioni sui sistemi di istruzione e formazione in Europa. Milioni di insegnanti in tutto il continente hanno dovuto adattarsi rapidamente alle chiusure delle scuole causate dall’emergenza sanitaria e sono rimasti in prima linea a fronteggiare la crisi per garantire che l’apprendimento degli studenti in lockdown continuasse, seppur a distanza.
In ogni caso, se da un lato, viene riconosciuto agli insegnanti, a tutti gli effetti, il loro ruolo cruciale che si evolve con l’insorgere di nuove esigenze, aspettative e responsabilità, dall’altro lato si assiste anche, ormai da un po’ di anni, a una crisi professionale piuttosto importante, che vede sistemi scolastici sempre più in difficoltà nel reclutare insegnanti motivati e competenti.

La professione docente, infatti, nella maggioranza degli stati europei, attrae sempre meno giovani e ne perde altri già formati per diventare insegnanti. Molti sistemi educativi stanno già soffrendo di significative carenze di docenti (in particolare per le discipline STEM e per il sostegno agli studenti con bisogni speciali) e questa situazione di difficoltà può influenzare la qualità dell’offerta di insegnamento.

Dal nuovo rapporto Eurydice si evince che la carenza di insegnanti, pur non essendo un problema nuovo, è addirittura peggiorato negli ultimi anni. L’invecchiamento degli insegnanti è un altro nodo problematico che interessa più della metà dei sistemi educativi. Gli ultimi dati Eurostat indicano infatti che, a livello UE, quasi il 40% degli insegnanti del livello secondario inferiore ha oltre 50 anni, e meno del 20% ha meno di 35 anni. 

Condizioni di lavoro

In Europa, un insegnante su cinque lavora con contratti temporanei. Tra gli insegnanti con meno di 35 anni, più di un terzo lavora con contratti a tempo determinato, e in Italia, come in Spagna, Austria e Portogallo, sono addirittura più di due terzi, con una chiara prevalenza di contratti brevi e spesso non superiori a un anno (quest’ultimo è il caso dell’Italia). 

Stipendi

Per quanto riguarda gli stipendi, si registra una generale insoddisfazione tra gli insegnanti europei. Normalmente i paesi in cui gli insegnanti sono più insoddisfatti dei loro stipendi sono quelli in cui questi sono inferiori al PIL pro capite e viceversa. In Francia, Italia, Portogallo, Romania e Slovenia, pochi insegnanti sono soddisfatti. In Italia, per esempio, l’aumento dello stipendio è relativamente modesto rispetto ad altri paesi e gli insegnanti devono lavorare 35 anni prima di raggiungere lo stipendio massimo, che è approssimativamente il 50% in più dello stipendio iniziale. In Francia, Italia, Portogallo e Slovenia, per esempio, negli ultimi dieci anni (ossia dalla crisi economica del 2009) gli stipendi degli insegnanti sono aumentati molto poco.

Qui sotto potrete scaricare il testo integrale del nuovo rapporto Eurydice ‘Teachers in Europe: Careers, Development and Well-being’.