Riapertura scuole dopo Pasqua, Sasso: ‘Non possiamo fermarci qui’

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Riapertura delle scuole dopo Pasqua, il sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, Rossano Sasso, ha postato un messaggio sui social, dove viene sottolineato che il rientro in classe sarà più sicuro grazie ad una costante accelerazione della campagna vaccinazione: l’obiettivo, però, sarà quello di riportare in aula, al più presto, anche gli studenti delle scuole superiori.

Rientro in classe dopo Pasqua, Sasso: ‘Un primo obiettivo è stato raggiunto’

‘Il 7 aprile milioni di studenti torneranno a frequentare le lezioni in presenza – ha scritto il sottosegretario Sasso – Un primo obiettivo è stato raggiunto. Frutto del prezioso lavoro di squadra delle forze di maggioranza, degli stimoli costruttivi della Lega per accelerare l’azione del Governo e della puntuale sintesi operata dal presidente del Consiglio, Mario Draghi.’

Sasso: ‘Sarà un rientro con meno rischi’

‘Sarà un rientro con meno rischi grazie ad una sempre più costante accelerazione sul fronte vaccinazioni, e l’auspicio è che presto arrivi la validazione da parte dell’Istituto Superiore di Sanità sull’utilizzo dei tamponi salivari: un metodo rapido e non invasivo per mettere in piedi un esteso sistema di monitoraggio e tracciamento nel mondo della scuola. Abbiamo da poco stanziato 150 milioni di euro per impianti di aerazione, di ventilazione meccanica e di depurazione dell’aria, per prevenire il rischio del contagio tramite aerosol.’

Prossimo obiettivo il rientro in aula degli studenti delle scuole superiori

‘Non possiamo fermarci qui, ovviamente – aggiunge il deputato leghista – Il dossier scuola rimane centrale nelle strategie dell’Esecutivo e bisogna fare tutto il possibile per riportare al più presto in aula anche i ragazzi più grandi.
Alle forze politiche di maggioranza ricordo che è necessario fare sintesi per arrivare alla riduzione del numero di studenti per classe, al di là delle buone intenzioni bisogna concretizzare.
La deprivazione culturale, umana e sociale sta avendo un impatto devastante sui nostri figli. Chiediamo al mondo della scienza di fornire dati certi e univoci sul rischio di contagio nelle scuole, così da permettere alla politica di prendere le decisioni più consone. Riuscire a programmare almeno gli ultimi due mesi dell’anno scolastico senza ulteriori interruzioni sarebbe un risultato importantissimo.’

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