Graduatorie provinciali per titoli e servizi, tutti i chiarimenti e le richieste di ANLI

Se ne parla da anni ma la proposta non è mai stata presa seriamente. Ora, da un mese a questa parte, la procedura d’assunzione per titoli e servizi sta prendendo sempre più forma, e pare esserci sul tavolo già una bozza.

Tanti sono stati i tentativi di screditamento circa questa notizia, eppure qualcosa si sta veramente muovendo. Non sono mancate anche conferme da parte del mondo politico.

Si tratterà di un piano “nuovo” di reclutamento in ogni ordine e grado scolastico, e sarà redatto dal Ministero dell’Istruzione, per poi chiedere la convergenza delle forze politiche. Questo è quanto avrebbe richiesto anche lo stesso Premier Draghi.

E non dimentichiamo che a chiedere da tempo di porre fine all’abuso della reiterazione dei contratti a tempo determinato è stata anche l’Europa, la quale, nel caso l’Italia non dovesse procedere a risolvere il problema del precariato, avvierà una procedura d’infrazione.

Alla luce di tutto ciò, ANLI, Associazione Nazionale Liberi Insegnanti, è tornata sull’argomento precisando, punto dopo punto, quelle che sono le sue richieste, a tutela di tutti i precari, senza discriminazione alcuna e senza accettare compromessi “politici”.

No ad una fase transitoria e sì al doppio canale di reclutamento

Riportiamo di seguito il comunicato pervenutoci da ANLI :

“Non vogliamo le briciole, ma il doppio canale di reclutamento.

A scanso di equivoci, ANLI non lotta per una fase transitoria di reclutamento per titoli e servizi: riteniamo che tutti i precari debbano avere eguali opportunità, come chi ha determinati requisiti in una data fase temporale.

Crediamo, altresì, che le graduatorie provinciali per titoli e servizi garantirebbero sia i precari, che non si sposterebbero da una provincia all’altra, sia la continuità didattica, per i motivi che si possono immaginare. Oltretutto le graduatorie provinciali non vanno in conflitto con quelle che scaturiscono dai concorsi ordinari (i concorsi straordinari hanno dimostrato di essere fallimentari).

Non ci accontentiamo delle briciole perché, ripetiamo, è lo Stato a dover sanare la propria posizione nei confronti dei docenti precari: se non provvede, subirà, a breve, l’ennesima procedura di infrazione!

Inoltre, i politici, che lottano al fianco dei precari hanno l’ultima possibilità per dimostrare di “fare i fatti” e non solo chiacchiere. Altrimenti “perderete definitivamente di credibilità, e come dimostra la storia, il ‘mondo della Scuola’ non perdona e non dimentica”!

Circa l’accesso a tali graduatorie: per i docenti sprovvisti di abilitazione, riteniamo sufficiente il requisito dei 3 anni di servizio per conseguirla. Per tutti, alla fine dell’anno di prova, una Commissione presieduta dal DS e qualche membro interno ed esterno stabilisce, attraverso un colloquio con valore concorsuale, la promozione o meno del docente.

La proposta che noi peroriamo non solo è fattibile, ma è anche la più semplice e non lascia nessun precario senza prospettive per il futuro.

Infine, si ricorda che, per annualità, si intendono 180gg di servizio svolti in un anno scolastico (anche svolti in modo non continuativo in un dato anno scolastico) o servizio svolto ininterrottamente dal 1° febbraio fino al termine delle lezioni.”