Stabilizzare i docenti dopo un anno di prova e formazione e una verifica finale, è una strada percorribile? Abbiamo chiesto alla Cisl scuola cosa ne pensa della proposta di reclutamento della Lega. Dopo quelle legate al vincolo quinquennale, Maddalena Gissi ci ha illustrato le loro idee e proposte anche su questo argomento.
Stabilizzazione docenti 2021: occorre cambiar modo di pensare
La nostra domanda alla Cisl scuola sulla stabilizzazione e il reclutamento dei docenti è la seguente:
La Lega ha lanciato la proposta della stabilizzazione dei docenti per titoli e servizi a settembre, con un anno di prova e formazione al termine del quale sarebbero poi sottoposti ad una verifica finale prima dell’assunzione vera e propria. Cosa ne pensa la Cisl?
La risposta
R: “Prima di rispondere alla domanda specifica, lasciatemi dire che la CISL Scuola ha più volte richiamato la necessità di una rivisitazione complessiva del sistema di reclutamento dei docenti, offrendo al riguardo anche indicazioni e proposte. Un sistema che risolva alcune criticità che si trascinano da tempo e che ripetuti e a volte maldestri interventi hanno finito addirittura per aggravare.
Basti pensare a ciò che è successo con la legge 107, mai così tanti precari come da quando si annunciò trionfalmente la fine della “supplentite”. Bisognerebbe però che sul reclutamento ideologia e propaganda lasciassero finalmente spazio a ciò che serve davvero, cioè un ragionamento scevro da pregiudiziali e ancorato a dati di realtà da cui non si può prescindere.
Uno di questi è che il sistema scolastico si regge su una mole considerevole di lavoro precario, che va assolutamente ridimensionata, anche se è irrealistico pensare di azzerarla: per come funziona il sistema, una quota di lavoro precario è inevitabile. Da qui una prima esigenza, e una prima domanda: come far fruttare la consistente esperienza di lavoro di cui la scuola si serve e che genera anche un considerevole bagaglio di competenze professionali? Perché non vedere il nesso che potrebbe legare le legittime aspettative di chi lavora, magari per anni, da precario, e l’interesse del sistema ad avvalersi di personale formato sul campo?”
‘Reclutamento e stabilizzazione, ecco come’
Quali soluzioni, quindi, per il reclutamento? Maddalena Gissi ce lo spiega: “Ecco perché come CISL Scuola pensiamo ad un sistema che affianchi ai concorsi ordinari, aperti anche alle leve più giovani, anche procedure concorsuali per titoli in cui sia prevalente il riconoscimento e la valorizzazione dell’esperienza di lavoro. Prevedendo in entrambi i casi (concorsi ordinari e procedure per titoli) un intreccio strutturale, e non solo formale, con momenti formativi e valutativi.
La proposta cui fate cenno (Lega, ndr) in qualche modo si muove in questa direzione, anche se per come viene posta assomiglia un po’ all’ennesimo intervento straordinario, mentre servirebbe muoversi con una visione e una prospettiva di sistema. Per questo servirebbe un progetto in grado di raccogliere un consenso molto ampio, temo che la situazione attuale e i tempi a disposizione non giochino a favore.
Ma, ripeto, sul problema del reclutamento serve liberarsi di pregiudizi e ideologie: finiamola di tacciare come “sanatoria” ogni ipotesi di valorizzazione dell’esperienza di lavoro, magari lasciando credere che il concorso per esami siano l’unico modo, e il più giusto, per selezionare la qualità professionale”.