Test rapidi nelle scuole: torna in auge l’ipotesi

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Test rapidi nelle scuole, una questione di cui si iniziò a parlare nell’estate dello scorso anno e che poi fu ripresa il 23 dicembre con un ‘Piano operativo‘ che venne sottoscritto dal governo e dalle Regioni in vista della possibile riapertura a gennaio. Ora, come riporta ‘Il Fatto Quotidiano’, se ne torna a parlare con il vertice tra il ministro Bianchi, il commissario Figliuolo e i sindacati.

Scuola, test rapidi: accordo governo-Regioni rimasto sulla carta

Nelle Linee guida di quell’accordo firmato alla fine dello scorso anno, si legge: ‘Le Regioni e le Province autonome, al fine di assicurare lo svolgimento dell’anno scolastico in sicurezza anche in collaborazione con il ministero della Salute elaborano un Piano operativo, finalizzato a garantire l’applicazione rapida e tempestiva dei protocolli sanitari relativi alle modalità di screening della popolazione studentesca’. 

Un piano che, però, non ha trovato sin qui alcuna attuazione, vuoi per la mancanza di risorse umane che si recassero nelle scuole per l’effettuazione dei test, vuoi perché, come ribadito da una recente Nota del Ministero dell’Istruzione, nessuno può obbligare le famiglie a fare i test. Inoltre, in base al principio dell’autonomia scolastica, è il preside a dover decidere. Così ogni Regione si è data al ‘fai da te’.

Come sottolineato da ‘Il Fatto Quotidiano’, in Emilia Romagna è stato messo a punto un piano con tamponi rapidi e gratuiti in farmacia per studenti, famiglie e personale scolastico, ma anche test a un campione di volontari per la prevenzione dei focolai. In Piemonte, da gennaio, si sta organizzando uno screening modulare sugli studenti di seconda e terza media, in collaborazione con i referenti Covid. Gli studenti sono sottoposti su base volontaria una volta al mese: ogni settimana i tamponi vengono effettuati su un quarto di ogni classe.

Test rapidi di massa, se ne torna a parlare

A meno di due mesi dalla fine delle lezioni, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e i sindacati tornano a parlare dell’ipotesi di fare test di massa. Come sottolinea il presidente ANP, Antonello Giannelli, ‘manca però un piano’. I sindacati, in un comunicato unitario diffuso da Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal e Gilda, chiedono ‘di potenziare, da subito, le attività di tracciamento, con attenzione prioritaria alla scuola attraverso test periodici per tutta la popolazione scolastica, di emanare linee guida che assicurino omogeneità da parte delle Asl nell’adottare le necessarie misure di profilassi, di aggiornare il protocollo per le attività scolastiche in sicurezza ridefinendone criteri e misure alla luce delle esigenze poste dalla diffusione delle nuove varianti’. Venerdì nuovo confronto. 

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