Riapertura scuola, altro che ‘rischio ragionato’: ‘Non sarà un tutti in classe’

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Riapertura scuole, si allarga il numero di studentesse e studenti che potranno rientrare in classe: dal 26 aprile, come annunciato dal premier Mario Draghi, riprenderanno le lezioni in presenza per tutti gli alunni delle regioni gialle e arancioni, la stragrande maggioranza. Ma sarà davvero così nella realtà? 

Riapertura scuole, ANP: ‘Nella realtà cambierà poco’

Il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio, Mario Rusconi, ha dichiarato: ‘È stato un annuncio ad effetto molto simpatico, ma nella realtà cambierà poco. La gran parte dei miei colleghi delle superiori sottolinea di non poter garantire le misure di sicurezza in vigore con un rientro al 100%’. 

Come riporta il quotidiano ‘La Stampa’ di oggi, 18 aprile, gli Uffici Scolastici Regionali provvederanno ad emettere circolare all’interno delle quali si autorizzerà le scuole a non modificare l’attuale situazione.

Mario Rusconi ribadisce il concetto senza mezzi termini: ‘Inseriranno la possibilità di continuare al 50% se non riusciranno a rispettare i protocolli di sicurezza‘.

La posizione dei sindacati

Anche i sindacati si sono allineati a questa presa di posizione: attraverso un comunicato unitario, è stato chiesto di ‘aggiornare i protocolli di sicurezza, peraltro mai puntualmente applicati, che sono fermi all’estate del 2020’. 

Il calcolo di ‘rischio ragionato’, sottolineato dal premier Draghi, ‘non basta a dare tranquillità e garanzie al personale e agli alunni, le cui condizioni relativamente al distanziamento sono rimaste immutate, nonostante le varianti del virus.’
Ci si chiede, infatti, ‘quali misure di sicurezza in più sono state nel frattempo approntate visto che in tutte zone di rischio, comprese arancione e gialla, debbono permanere tutte le precauzioni anti Covid per scongiurare la diffusione del contagio’.

I sindacati, dunque, invitano le autorità preposte a riflettere attentamente sul da farsi, da qui al 26 aprile, affinché vengano messi in atto provvedimenti adeguati. Si ritiene indispensabile riprendere subito e portare a termine rapidamente la vaccinazione del personale scolastico, non appena esaurite le attuali priorità vaccinali stabilite dal governo.

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