Si alza un coro di no contro la scelta di Mario Draghi di autorizzare il rientro in classe alle superiori a partire dal 26 aprile. I sindacati non sono d’accordo. E nemmeno i presidi. La riapertura delle scuole al 100% in zona gialla e arancione è considerata ancora troppo rischiosa.
Rientro in classe al 100% in presenza: e i protocolli di sicurezza?
I presidi hanno già avvisato che non sarà possibile rispettare i protocolli di sicurezza e allo stesso tempo permettere il rientro a scuola di tutti gli studenti. L’uno esclude l’altro. E già, questa informazione da sola, la dice lunga sulla validità della decisione presa in rapporto al rischio. L’alternativa sarebbe modificare il protocollo e annullare il distanziamento.
Oltretutto, l’organizzazione deve essere fatta entro una settimana. E’ troppo poco tempo e i dirigenti scolastici sono già in ansia.
Sindacati e riapertura scuole dal 26/4: un secco NO
Dalla parte dei presidi ci sono i sindacati, che in coro dicono un secco NO al rientro in classe in presenza per tutti.
- Pino Turi (UIL scuola): “Le scuole non sono pronte a riaprire. Il protocollo della sicurezza non è mai stato attuato per intero né rivisto alla luce anche delle nuove situazioni, come la pericolosa variante inglese. Non c’è stato alcun intervento, solo promesse”.
- Marcello Pacifico (Anief): “Sarebbe meglio finire l’anno scolastico con la Dad, completare la vaccinazione di tutto il personale scolastico e iniziare quella degli alunni e nel frattempo andare a pensare come utilizzare i soldi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per garantire il diritto allo studio in presenza e in sicurezza con migliaia di aule in più”.
- Maddalena Gissi (Cisl scuola): “E’ giusto che si riapra se effettivamente tutti rispetteranno le indicazioni del premier Draghi. La decisione è stata assunta basandosi su un calcolo di “rischio ragionato” che non basta a dare tranquillità e garanzie al personale e agli alunni”.
- Francesco Sinopoli (Flc Cgil): “Non è cambiato assolutamente nulla; ci aspettavamo e ci aspettiamo un confronto vero sull’aggiornamento del protocollo di sicurezza, sia per gestire la fine dell’anno che la ripresa di settembre e poi, come sempre, un quadro chiaro sui dati che continuano a mancare. Mi pare siamo di fronte a un atto volontaristico più che a una pianificazione che si basa su interventi peraltro annunciati”.
- Rino Di Meglio (Gilda degli insegnanti): meglio lasciare “all’autonomia scolastica la decisione di quanti studenti ammettere in classe”.
- Elvira Serafini (Snals): “Siamo da sempre per la ripresa in presenza delle lezioni ma con adeguate garanzie di sicurezza. Stiamo tra l’altro sollecitando da mesi l’aggiornamento del protocollo di sicurezza, fermo ancora alla versione dell’agosto dello scorso anno”.
- Francesco Boccia, responsabile Enti locali della segreteria PD: “Auspico che siano stati predisposti tamponi rapidi continui, un rigido distanziamento, l’igienizzazione continua e il tracciamento dei casi sospetti in tempo reale”.