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Riforma pensioni: i sindacati chiedono un nuovo confronto

Riforma pensione 2022: i sindacati tornano a fare pressioni sul Governo. A distanza di mesi dal suo insediamento, infatti, il ministro del Lavoro Andrea Orlando non ha ancora convocato ufficialmente le parti sociali per discutere sul tema previdenziale. Il tempo, però, stringe: cosa accadrà quindi alla scadenza di Quota 100?

Riforma pensione 2022: le pressioni di Ghiselli

Come ha recentemente evidenziato il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli, è ormai tempo per il Governo di convocare i sindacati e discutere sulla Riforma pensioni.

“È veramente incomprensibile che il Ministro del Lavoro non abbia ancora avviato un confronto con le organizzazioni sindacali su un tema urgente come la previdenza“. Ha affermato Ghiselli, malgrado ci siano già state delle sollecitazioni a riguardo.

Il segretario ha, poi, ribadito che attualmente il “Def 2021 conferma che la spesa pensionistica italiana non è fuori controllo”.

A questo si aggiunge, inoltre, che “l’effetto della pandemia e il basso ricorso a Quota 100 stanno liberando ulteriori risorse”.

Come si potrebbero usare le risorse disponibili?

Dopo aver espresso tutta la propria contrarietà, Ghiselli ha poi avviato una riflessione sulle misure verso cui indirizzare le risorse disponibili.

L’obiettivo dei sindacati è, di fatto, quello di introdurre un sistema pensionistico basato sulla:

  • flessibilità in uscita dopo i 62 anni o con 41 anni di contributi;
  • salvaguardia previdenziale di donne, giovani, precari e disoccupati con un’età avanzata;
  • tutela di chi svolge lavori gravosi.

Il segretario confederale della Cgil ha, infine, ricordato come la questione pensionistica sia oggi una ferita ancora da sanare per tutti i lavoratori che stanno al momento aspettando delle “risposte vere e immediate e non semplici ritocchi improvvisati ad una normativa che è la più penalizzante d’Europa”.