Nuovo decreto Covid, la bozza: cosa prevede per la scuola
Nuovo decreto Covid, la bozza: cosa prevede per la scuola

La bozza del nuovo decreto Covid ha appena iniziato a circolare. All’articolo 3 indica le regole per la scuola a partire dal 26 aprile 2021 fino alla conclusione dell’anno scolastico. Ricordiamo che si tratta di una bozza, quindi ancora suscettibile di modifiche.

Decreto Covid, la bozza: misure dal 26 aprile

Al comma 1 dell’articolo 3 della bozza del nuovo decreto Covid si legge che ‘dal 26 aprile e fino alla conclusione dell’anno scolastico 2020-2021, è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale

  • lo svolgimento dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65,
  • dell’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia,
  • della scuola primaria,
  • della scuola secondaria di primo grado,
  • nonché delle attività scolastiche e didattiche della scuola secondaria di secondo grado di cui al comma 2, almeno per il 50 per cento della popolazione studentesca’.

Uniche eccezioni e deroghe possibili, sono legate all’alto contagio del virus.

Scuola, tutti in presenza?

Il comma 2 dell’articolo 3 della bozza del nuovo decreto Covid, specifica le percentuali degli alunni in presenza per le scuole secondarie di secondo grado.  

“Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, affinché,

  • nella zona rossa, sia garantita l’attività didattica in presenza ad almeno il 50 per cento, e, fino a un massimo del 75 per cento, della popolazione studentesca, e,
  • nelle zone gialla e arancione, ad almeno il 60 per cento e fino al 100 per cento della popolazione studentesca.
  • La restante parte della popolazione studentesca delle predette istituzioni scolastiche si avvale della didattica a distanza.”

Anche in zona rossa, specifica il comma 3, resta la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.