Scuola, i precari non abilitati se la prendono contro il ministro Bianchi
Scuola, i precari non abilitati se la prendono contro il ministro Bianchi

Precariato scuola e concorsi, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha parlato della questione relativa alla stabilizzazione dei docenti nel corso dell’incontro promosso dal senatore PD, Francesco Verducci, intitolato ‘Prima la scuola. Contro il precariato, per la qualità dell’insegnamento, per i bisogni degli studenti’.

Patrizio Bianchi su precariato e stabilizzazione docenti: ‘Non si possono accettare sanatorie’

Il ministro dell’Istruzione non vuol sentir parlare di ‘sanatorie‘, non si possono accettare. ‘Dobbiamo arrivare a una sintesi politica – ha affermato Patrizio Bianchi – Tutte le forze si devono esprimere, nessuno vuole soluzioni di ripiego. Occorre dare risposte chiare.’

Per questo motivo, il numero uno del dicastero di Viale Trastevere ha lanciato un appello al parlamento e a tutte le forze politiche in quanto è il momento di arrivare a una sintesi. ‘Ci sono coloro che hanno maturato dei diritti perché hanno già fatto delle prove – ha sottolineato Bianchi – ci sono altri che invece devono raggiungere ancora quella condizione per poterle fare’. 

‘Non ci possiamo permettere di mettere gli insegnanti che già operano contro i giovani’

Il ministro ha ricordato che i problemi della scuola non sono derivati dalla pandemia: semmai la pandemia li ha messi a nudo. Ora bisogna voltare pagina e guardare a una scuola nuova: ‘Non ci possiamo permettere – ha dichiarato Bianchi – di mettere gli insegnanti che già operano contro i giovani. Ci sono alcuni docenti che hanno maturato esperienza e altri no‘.

Le risposte chiare a cui allude il ministro Bianchi riguardano un percorso di reclutamento da mettere in atto, quello descritto nel Recovery Fund.

Nuovo percorso di reclutamento

Patrizio Bianchi ha spiegato che si tratta di ‘un percorso che vede la possibilità di accedere alla professione avendo un periodo di formazione, magari sul campo, non accademica ma strutturato, misurato con coloro che già fanno questo mestiere. Quindi dobbiamo andare verso una situazione in cui a regime ogni anno si fa un concorso in relazione ai bisogni, e dall’altro lato ci sia un tempo per dare modo a tutti coloro che sono oggi nella professione di poter trovare quella posizione di sicurezza e di tranquillità’.