riforma pensioni Mario Draghi
Mario Draghi

Tra le ultime ipotesi a proposito della prossima riforma pensioni è tornata in campo una possibile proroga di Opzione donna e Ape sociale. Vediamo, quindi, quali sarebbero in questo caso i costi per lo Stato.

Opzione donna e Ape sociale: in arrivo una nuova proroga?

Stando alle recenti notizie sulla prossima riforma pensioni, sembra proprio che il Governo nel post Quota 100 voglia revisionare il sistema previdenziale in maniera graduale.

A tal proposito, non si escluderebbe quindi che anche per il 2022 possa esserci la proroga di due misure già in essere. Opzione donna e l’Ape sociale.

In questo caso, il post Quota 100 si configurerebbe come una sorta di periodo di transizione in cui questi meccanismi di anticipo pensionistico andrebbero ad assumere un ruolo primario. Insieme ad essi, a facilitare l’uscita dal mondo del lavoro ci sarebbero, poi, il contratto di espansione e l’isopensione.

Tutto ciò permetterebbe, così, di ridurre il peso economico che la riforma avrebbe sulle casse dello Stato.

Quali sarebbero i costi

Sembra, quindi, evidente che la strategia della transizione avrebbe per lo Stato dei costi più contenuti. Ma di quali cifre staremmo parlando esattamente?

Nel concreto, la proroga di Opzione donna fino al 2024 costerebbe 1,2 miliardi di euro. La riconferma per un solo anno dell’Ape sociale significherebbe, invece, una spesa di 600 milioni. Delle cifre nettamente inferiori a quelle sostenute per Quota 100 che, fra l’altro, non ha avuto il seguito preventivato.

Se, però, da un lato la strada migliore per superare Quota 100 sembrerebbe essere quella della gradualità, dall’altro i sindacati starebbero spingendo per una riforma più strutturale.

Ad ogni modo, al momento, è possibile parlare ancora solamente di ipotesi.