Dopo che il premier Mario Draghi ha annunciato il progetto contenuto nel Recovery Plan, finalmente anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando è tornato a parlare di pensioni. Ecco le sue parole.
Recovery Plan e pensioni: confermato lo stop di Quota 100
Con la presentazione del Recovery Plan, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha di fatto confermato la scadenza di Quota 100 alla fine del 2021.
Tra le misure candidate a sostituirla sembrerebbe, quindi, esserci la cosiddetta Quota 102 che permetterebbe l’accesso alla pensione con 64 anni di età e 38 di contributi versati.
Sono, inoltre, al vaglio una serie di misure specifiche per tutelare alcune categorie di lavoratori, come coloro che svolgono mansioni usuranti.
Come si legge, infatti, all’interno del testo del Recovery Plan “in tema di pensioni, la fase transitoria di applicazione della cosiddetta Quota 100 terminerà a fine anno e sarà sostituita da misure mirate a categorie con mansioni logoranti”.
Le parole di Orlando
In concomitanza con la presentazione del Recovery Plan da parte di Draghi, il ministro del Lavoro Andrea Orlando è tornato a parlare di pensioni.
“Io ho ritenuto che in questo momento il ministero e il Governo si dovesse concentrare su due questioni: gli ammortizzatori sociali e le politiche attive”. Ha ribadito come ‘giustificazione’ al lungo silenzio sulla prossima Riforma previdenziale.
“Nel frattempo abbiamo anche riattivato i meccanismi che erano già previsti dal ministro Catalfo per discutere su come gestire la fine di Quota 100“.
Si intuirebbe, dunque, proprio da queste parole un disegno di continuità rispetto alle intenzioni del Governo precedente a proposito dell’ipotetica introduzione di Quota 102.
“Credo che dobbiamo essere molto laici e dobbiamo provare a costruire dei meccanismi che tengano conto anche della fase che stiamo attraversando”. Ha infine concluso Orlando durante il suo intervento nella trasmissione L’aria che tira su La7.