Stabilizzazione dei docenti precari, abbiamo intervistato, a questo proposito, il professor Alfonso D’Ambrosio, preside dell’Istituto comprensivo di Lozzo Atestino, che ringraziamo sentitamente per la Sua cortese disponibilità .
Stabilizzazione docenti precari, D’Ambrosio: ‘Concorsi? La norma dice così, io dico cambiamo la norma’
‘Chi mi conosce sa che non entro nel merito politico – ha subito precisato Alfonso D’Ambrosio – entro nel merito di quello che è la nostra professione. Penso da competente, da professionista della scuola. Il primo aspetto, comunque, è che si stabilizzino i precari. Poi, al di là del fatto che la norma dice che bisogna farlo per concorsi, io dico una cosa in più: cambiamo la norma. Perché tutti noi sappiamo che l’insegnamento è una palestra che ti forma negli anni. Ricordiamoci che abbiamo degli insegnanti molto bravi, con una grande esperienza. Io ho dei precari che lavorano con degli obiettivi, con dei progetti, e sono una risorsa per l’organizzazione, entrano nei processi.’
Precariato, Alfonso D’Ambrosio: ‘Il concorso va rivisto, fa una certa rabbia la politica dei ‘duri e puri”
‘Quanto quantifichiamo il precariato? – prosegue D’Ambrosio – Io non sto dicendo i 36 mesi o i 5 anni, questo lo decideranno i politici. Sicuramente loro troveranno il modo, non sto parlando nemmeno di PAS o di sanatoria. Il fatto che, però, noi abbiamo a distanza di 5-6 anni, dalla legge 107, un’enorme criticità , possiamo dire che siamo punto e a capo.
In ogni caso il concorso va rivisto. Uno che sa bene la matematica, può andare benissimo all’università o in un’azienda, l’insegnamento è qualcos’altro. Non dico che mi scandalizzo ma fa una certa rabbia, dal punto di vista politico, sentire, da parte di alcuni, una politica di ‘duri e puri’, ovvero nella scuola si entra solo per concorso. Assolutamente no, chi lo dice è perché la scuola non la vede, e non l’ha mai vissuta. Forse sarebbe utile sentire sul campo chi la scuola la vive, sapere che in una quinta primaria, per cinque anni hanno cambiato la maestra. Effettivamente c’è qualcosa che non va. Io sarei per la sanatoria ma il termine è brutto. Se vogliamo ti fai un anno di prova e una formazione che dura due anni. Sicuramente la chiave per un buon insegnamento sta nella formazione di qualità , che non è la formazione del ‘tutorial’, quella da ‘un tanto al chilo”.
Qui sotto potete vedere il video integrale dell’intervista al professor D’Ambrosio.