Stabilizzazione docenti precari per titoli e servizi: ‘Rivoluzione alla portata di questo governo’

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Stabilizzazione docenti precari per titoli e servizi, il senatore della Lega, Mario Pittoni, ha rilasciato un’intervista al quotidiano ‘La Sicilia’ di martedì 4 maggio 2021, a proposito della cosiddetta ‘generazione di ingabbiati‘, ovvero quegli insegnanti di 40-50 anni che, da decenni, si trova nel ‘limbo’ del precariato. Il governo Draghi potrebbe mettere in atto l’auspicata ‘rivoluzione‘, procedendo alla loro assunzione tramite il grande piano di stabilizzazione per titoli e servizi con periodo di prova ed esame finale proposto dalla Lega.

Stabilizzazione docenti precari, Pittoni: ‘Così garantiremo gli insegnanti titolari ai nostri studenti’

Il vice presidente della Commissione Cultura al Senato ha sottolineato il rischio di iniziare il nuovo anno scolastico con oltre 230mila supplenti. ‘L’unico modo per garantire gli insegnanti titolari ai nostri studenti è il nostro grande piano di stabilizzazione per titoli e servizi con periodo di prova ed esame finale. Una rivoluzione auspicata anche dal premier Mario Draghi, una rivoluzione alla portata di questo governo.’

Per partire con tutti i docenti in cattedra – ribadisce Pittoni – servono tre cose: coprire con procedura straordinaria almeno 60mila posti vacanti e disponibili, la conversione in organico di diritto di almeno 50mila posti in deroga per il sostegno e che almeno 10mila posti attivati in organico di fatto per sopperire a varie finalità diventino posti di potenziamento dell’organico. Il mio progetto di ‘semplificazione della formazione e del reclutamento dei docenti’ prevede una fase transitoria con un piano personalizzato di assunzione dei docenti precari, categoria per categoria.’

Pittoni: ‘Stiamo vivendo una situazione gravissima, giusto legittimare assunzione con doppio canale’

‘Il concorso per soli titoli – spiega Pittoni al quotidiano ‘La Sicilia’ – conosciuto come ‘doppio canale’, è nato nel 1989 su proposta del presidente del Consiglio e dell’allora ministro dell’Istruzione, Sergio Mattarella. Un provvedimento emanato “in relazione all’esigenza di provvedere, con la dovuta tempestività, alla copertura dei posti vacanti con personale di ruolo, in modo di assicurare l’ordinato svolgimento dell’anno scolastico 1989-1990″. 

Situazioni particolari, e stiamo vivendo la più grave dalla fine della Seconda guerra mondiale – sottolinea il responsabile scuola della Lega – legittimano l’utilizzo di tale strumento. Aver ignorato il grande piano di stabilizzazione che avevamo proposto già a mano dell’anno scorso, è all’origine delle attuali difficoltà a reperire personale docente e dei problemi che ne conseguono’.

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